Le elezioni parlamentari anticipate in Azerbaigian hanno visto la vittoria del Partito del nuovo Azerbaigian , che ha ottenuto 68 seggi sui 125 totali. Nonostante il successo elettorale, la partecipazione degli elettori è stata significativamente bassa, attestandosi al 37,27%. Le irregolarità alle urne denunciate da organizzazioni indipendenti pongono interrogativi sul processo elettorale nel paese.
Risultati elettorali e partecipazione
L’affermazione del yap
Nelle elezioni parlamentari tenutesi domenica scorsa, il Partito del nuovo Azerbaigian ha confermato il suo predominio nel panorama politico nazionale. Secondo le dichiarazioni del presidente della Commissione elettorale centrale, Mezahir Panahov, il partito ha conquistato 68 dei 125 seggi del Milli Mejlis, l’Assemblea nazionale azera. Questo risultato segna una lieve perdita rispetto alla precedente legislatura, in cui il Yap aveva ottenuto 69 seggi.
Il dato più preoccupante, tuttavia, è l’affluenza alle urne, che ha raggiunto solo il 37,27%. Con oltre 6,42 milioni di elettori registrati, la partecipazione è risultata quasi nove punti percentuali inferiore rispetto alle elezioni del 2020, sollevando preoccupazioni sulla fiducia dei cittadini nel processo democratico.
I candidati e il contesto politico
Le elezioni si sono sviluppate in un contesto di forte pressione politica, essendo state anticipate rispetto alla data inizialmente prevista di novembre. Questa decisione è stata presa per evitare conflitti con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. A competere c’erano oltre 900 candidati provenienti da 25 partiti, la maggior parte dei quali si identificano con una linea pro-governativa.
Tra i partiti di opposizione, il Musavat, la principale forza del dissenso politico, ha partecipato alle elezioni per la prima volta dopo 15 anni. Nonostante avesse presentato 34 candidati, nessuno è riuscito a conquistare un seggio. A tale situazione reagisce il leader del Musavat, Arif Gadzhili, dichiarando la mancanza di fiducia in un voto equo e sottolineando il desiderio del suo partito di riattivare il dibattito politico nel paese.
Condizioni di voto e monitoraggio internazionale
Irregolarità segnalate
Nonostante la presenza di circa 600 osservatori internazionali, Radio Liberty ha riportato la segnalazione di irregolarità durante il processo elettorale. Queste discrepanze alimentano la percezione che le elezioni non siano state completamente giuste o trasparenti. Da quando l’Azerbaigian ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica, nessun processo elettorale è stato considerato realmente libero dagli osservatori indipendenti, una situazione che continua a gettare ombre sulla democrazia del paese.
Le irregolarità denunciate e la bassa affluenza potrebbero riflettere una crescente disillusione tra i cittadini, segnando un volere di cambiamento in un contesto politico dominato dal governo dal 1995. La mancanza di una vera alternativa alle forze di governo e la diserta del Musavat evidenziano la complessità del panorama politico azero.
La situazione in Nagorno Karabakh
Le elezioni si sono svolte in un periodo di tensioni legate alla recente vittoria dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh, zona contesa con l’Armenia. Il governo di Ilham Aliyev, in carica dal 2003, ha approfittato dell’affermazione militare nel 2020 e della successiva riconquista del territorio per ottenere un forte sostegno politico.
Le polemiche non mancano, con l’Armenia che accusa l’Azerbaigian di pulizia etnica nei confronti della popolazione armena di etnia locale. Dopo l’esodo di oltre 100.000 armeni, il governo azero sta ora reinsediando gli azeri che erano stati costretti a fuggire durante il conflitto degli anni ’90. La Commissione elettorale centrale ha riferito che circa 42.000 persone hanno partecipato al voto in questa regione, evidenziando il coinvolgimento diretto delle dinamiche territoriali nelle elezioni nazionali.
Le elezioni rimangono un tema cruciale per l’Azerbaigian, trasformando ogni consultazione popolare in uno specchio delle regole e delle sfide della democrazia nel paese.