L’accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati in Campania sta affrontando un momento critico. Secondo il report “Accoglienza al collasso. Centri d’Italia 2024” realizzato da ActionAid e Openpolis, emerge con forza la differenza tra il numero di persone accolte e le reali necessità del territorio. Questo studio analizza minuziosamente le condizioni degli spazi di accoglienza, mettendo in risalto problematiche evidenti e allarmanti, soprattutto per le fasce più vulnerabili, come i minori non accompagnati .
Il panorama dell’accoglienza in Campania
Nel contesto dell’accoglienza straordinaria, la Campania si distingue per una gestione che sembra riflettere più un’emergenza percepita che una reale necessità . A fine 2023, solo lo 0,18% della popolazione campana era rappresentato da richiedenti asilo e rifugiati. Nonostante ciò, i dati mostrano che le strutture di accoglienza continuano a essere inadeguate. Solo il 32,5% degli ospiti è accolto nei Servizi di accoglienza integrata , mentre i centri di accoglienza straordinaria , sotto la gestione delle Prefetture, dominano il panorama, in particolare nelle province di Napoli e Salerno.
Nella provincia di Salerno, i Cas rappresentano il 63,3% dei posti totali, con 1.866 letti a disposizione. In Napoli, quasi il 64% degli oltre 2.187 posti è inserito in questi centri. A Caserta, la situazione è ancor più grave, con un’alta percentuale di posti nei Cas per adulti, vicino all’81%. Questo layout di strutture denota un’insufficiente diversificazione nel sistema di accoglienza regionale.
Minoranza invisibile: i minori non accompagnati
La Campania occupa il secondo posto, dopo la Sicilia, per quanto riguarda il numero di minori non accompagnati. A fine 2023, su 820 minori registrati nel sistema, il 12% rientrava nelle strutture dedicate. A dispetto di un incremento dei posti disponibili per loro, i dati mettono in evidenza una crescita preoccupante delle presenze nei centri straordinari che non garantiscono servizi adeguati. Si è passati da solo 70 minori ospitati a fine 2022 a 259 entro la fine del 2023. Questo fenomeno si concentra principalmente nelle province di Salerno e Caserta, evidenziando un grave deficit di attenzione per le esigenze di queste persone vulnerabili.
Paradossalmente, la diminuzione nel sistema Sai, che accoglie i minori, mostra come la gestione dell’accoglienza sia spesso impreparata e poco lungimirante. Si segnala una disponibilità di letti non utilizzati nei centri Sai dedicati ai minorenni, riscontrando 52 posti vuoti presso le strutture per minori in Campania, nonostante l’aumento delle presenze nel complesso.
L’evoluzione della gestione dei centri di accoglienza
Il report di ActionAid e Openpolis mette in evidenza l’andamento del numero di posti disponibili nei vari tipi di centri di accoglienza. A fronte di un aumento nei Sai, il circuito dei Cas è pressoché raddoppiato, passando da 3.785 a oltre 6.820 unità . Questo incremento esponenziale riflette una gestione sempre più focalizzata sull’accoglienza temporanea e di emergenza.
Nella città metropolitana di Napoli, i dati mostrano una concentrazione crescente di posti in strutture grandi, con oltre il 90% dell’accoglienza straordinaria gestita in centri di grandi dimensioni. Questo trend genera preoccupazioni sulla qualità dei servizi offerti. Molti di questi centri sono gestiti da soggetti profit, ciò che evidenzia una graduale disattenzione verso i bisogni reali degli ospiti, portando l’accoglienza a essere vista più come un mero servizio alberghiero piuttosto che un sostegno genuino.
I contratti per la gestione dei Cas sono spesso assegnati senza gara, con solo il 30% che segue le procedure regolamentari. Questo fatto pone interrogativi sulla trasparenza e sull’efficacia dei servizi offerti.
Una crescita preoccupante delle revoche
Un dato che ha colpito è l’aumento delle revoche di accoglienza, quasi triplicate tra il 2022 e il 2023. Questo comportamento suggerisce, secondo le analisi del report, una strategia di gestione finalizzata a liberare posti, a scapito della stabilità degli ospiti. I numeri parlano chiaro: mentre nel 2022 sono state emesse 1.790 revoche, nel 2023 si è arrivati a ben 5.010. Questo trend ha angosciato gli operatori, in particolare a Napoli, dove le revoche sono aumentate drasticamente, passando da 473 a 1.455 in un solo anno.
Per i territori di Caserta e Salerno, le percentuali di revoca si presentano allarmanti. Nonostante un numero limitato di posti disponibili, le revoche sono state massicciamente adottate, sollevando dubbi sul loro uso e sulla legittimità delle motivazioni addotte.
La Campania si trova di fronte a una realtà di accoglienza che, pur mostrando segni di incrementi in alcune aree, rivela profonde fratture e inefficienze sistematiche. La mancanza di un approccio strategico e coordinato rischia di compromettere la dignità di chi cerca rifugio e sostegno. L’analisi di ActionAid e Openpolis offre uno spaccato inquietante, richiedendo un intervento urgente per rivedere le politiche locali e nazionali.