Emergenza ambientale a Volos: centinaia di tonnellate di pesci morti invadono il porto

Emergenza ambientale a Volos: centinaia di tonnellate di pesci morti invadono il porto

Emergenza ambientale a Volos Emergenza ambientale a Volos
Emergenza ambientale a Volos: centinaia di tonnellate di pesci morti invadono il porto - Gaeta.it

La situazione a Volos, in Grecia centrale, si è trasformata in un’emergenza ambientale a seguito della morte di oltre cento tonnellate di pesci d’acqua dolce, trascinati dai loro habitat naturali nelle acque del porto. Questo evento, correlato a inondazioni e siccità, ha sollevato preoccupazioni per la salute pubblica e per il turismo nella zona. Le autorità locali stanno affrontando una sfida significativa per gestire la situazione e contenere l’impatto.

Un fenomeno allarmante

Le cause della morte di massa dei pesci

L’origine del problema risiede nel lago Karla, che è stato prosciugato negli anni ’60 ma successivamente ripristinato nel 2018 per contrastare gli effetti della siccità. Nel corso dello scorso anno, le inondazioni hanno costretto migliaia di pesci fuori dal lago e nei fiumi circostanti, mentre le fluttuazioni climatiche estremi hanno contribuito alla loro morte. Dopo un’autunno caratterizzato da intense precipitazioni, il livello dell’acqua è rapidamente diminuito durante i mesi estivi, accompagnato da alti tassi di calore. Questa oscillazione climatica ha determinato una situazione insostenibile per gli ecosistemi acquatici locali.

L’assenza di una rete di protezione alla foce del fiume ha fatto sì che i pesci, trasportati dalle inondazioni, entrassero in contatto con l’acqua di mare, che risulta letale per le specie d’acqua dolce. Con oltre cento tonnellate di pesce morto accumulate nel porto, le autorità locali si trovano ora a dover affrontare un’emergenza di sanità pubblica.

Interventi delle autorità locali

Di fronte a questa situazione, le autorità regionali hanno rapidamente risposto, noleggiando pescherecci e scavatrici per recuperare i pesci deceduti. Il materiale raccolto viene caricato su camion per essere smaltito in un inceneritore. Anna Maria Papadimitriou, vicegovernatrice della Tessaglia, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra enti locali per affrontare il problema. “Stiamo collaborando con chiunque voglia contribuire a far cessare questo fenomeno il più rapidamente possibile”, ha commentato.

Il governatore ha dichiarato stato di emergenza, una misura necessaria in una situazione che continua a evolversi rapidamente. La decisione di intervenire con urgenza è stata presa per ridurre gli impatti ambientali e sanitarî di questa crisi.

Critiche e preoccupazioni locali

Le reazioni del sindaco e della comunità

Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, ha contestato l’operato dell’autorità regionale, accusandola di essere stata troppo lenta nella risposta all’emergenza. Durante una conferenza stampa, ha descritto il fetore insopportabile e ha avvertito che la decomposizione dei pesci morti potrebbe condurre a un disastro ambientale. La situazione ha suscitato anche preoccupazioni tra i residenti, che vivono quotidianamente con i fumi nauseabondi provenienti dalle acque inquinate.

Impatti sul settore turistico

La Camera di Commercio di Volos ha annunciato l’intenzione di intraprendere azioni legali per ottenere un risarcimento danni. Questa crisi ha già avuto ripercussioni significative sul turismo, con una diminuzione dell’80% delle attività commerciali nell’area portuale negli ultimi giorni. Le aziende del lungomare, in particolare nel settore della ristorazione, hanno persino dovuto sospendere le loro attività a causa dei forti odori che scoraggiano visitatori e residenti.

La Camera di Commercio ha dichiarato: “Il forte fetore che si respira sul lungomare è ripugnante sia per i residenti che per i visitatori e rappresenta un duro colpo per il turismo di Volos.” Le tranquille acque del porto, un tempo meta ambita dai turisti, ora si trovano a fronteggiare una crisi che mette in pericolo l’economia locale e la salute pubblica.

La situazione continua a essere monitorata, mentre la comunità locale cerca soluzioni proattive per recuperare e riprendersi da questa emergenza ambientale.

Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2024 da Sara Gatti

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