L’Ente Parco Nazionale del Circeo ha intrapreso un’importante campagna per affrontare un problema ecologico di grande rilevanza: l’accumulo di sedimenti nei canali che connettono i laghi di Fogliano e Caprolace al mare. Questi canali, fondamentali per il ciclo ecologico di questi ecosistemi, stanno vivendo un momento critico che potrebbe compromettere la biodiversità locale. Una serie di interlocuzioni è stata avviata con enti e autorità locali per prendere decisioni rapide ed efficaci.
Le comunicazioni con le autorità competenti
Nei giorni scorsi, l’Ente Parco ha inviato comunicazioni formali al Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano, che gestisce i laghi e i canali per conto dell’Agenzia del Demanio, e ai Comuni di Latina e Sabaudia, alla Regione Lazio e alla Capitaneria di Porto di Terracina. L’obiettivo è quello di stabilire un piano d’azione concreto per affrontare l’emergenza ambientale che affligge le aree umide del Parco. Il Commissario Straordinario dell’Ente, Emanuela Zappone, ha dichiarato che è stata presa la decisione di anticipare le discussioni riguardanti i soggetti competenti e di passare all’azione. Questo approccio si fonda sui compiti istituzionali di tutela ambientale, mirati non solo alla rimozione dei sedimenti, ma anche alla conservazione delle dune e del sistema costiero.
Progetti finanziati e obiettivi ecologici
L’Ente Parco del Circeo ha accesso a vari progetti finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questi progetti sono parte del “Bando Parchi per il Clima”, concepiti per contrastare i cambiamenti climatici. Il Commissario Zappone ha sottolineato l’intento di raggiungere due risultati fondamentali: il ripristino della funzionalità idrologica dei canali e il miglioramento della biodiversità dei laghi costieri. La protezione del cordone dunale dai fenomeni erosivi è un aspetto cruciale che va a braccetto con la salvaguardia degli habitat naturali. L’azione congiunta si prefigge di restituire salute all’ecosistema locale, tanto necessario in un momento in cui le interferenze umane sono sempre più invasive.
I rischi legati all’ostruzione delle foci
Il direttore dell’Ente, Stefano Donati, ha messo in evidenza come l’ostruzione delle foci dei canali stia alterando in modo significativo il ciclo idrologico e l’ossigenazione delle acque. Questa situazione può portare a fenomeni di eutrofizzazione e anossia, che minacciano in modo serio il benessere della fauna ittica e avifauna che popola questi specchi d’acqua. La preoccupazione principale è quella di evitare un collasso ecologico, che potrebbe avere ripercussioni negative non solo sulla biodiversità ma anche su tutta la comunità che vive e interagisce con questo ambiente.
Il piano d’intervento: fasi e metodologie
Il piano d’intervento delineato dall’Ente Parco prevede diverse fasi operative. In primo luogo, si procederà alla caratterizzazione dei sedimenti. Questo passaggio fondamentale servirà a valutare la composizione delle sabbie accumulate nei canali, garantendo così la conformità alle normative vigenti in materia di inquinamento. Sarà quindi elaborato un piano dettagliato per la rimozione dei sedimenti e il recupero del sistema dunale.
La fase A del piano prevede l’escavazione dei sedimenti semi-consolidati lungo le sponde dei canali, con il ripristino delle stesse. I materiali escavati verranno riutilizzati per consolidare le dune costiere e per riempire aree soggette a erosione. La fase B, invece, prevede l’escavazione dei sedimenti alla foce e all’interno degli alvei, ripristinando in tal modo la funzionalità idrologica e proteggendo le spiagge attraverso piccoli ripascimenti.
Un intervento strutturale per il futuro
Emanuela Zappone ha concluso spiegando come l’obiettivo principale di queste operazioni sia quello di affrontare le problematiche ambientali in modo sistematico, ponendo fine a una situazione di emergenza che perdura da tempo. La salvaguardia della biodiversità locale è una missione a lungo termine, con implicazioni importanti per le future generazioni. Sarà essenziale coinvolgere tutti i soggetti competenti per pianificare in modo virtuoso gli interventi di manutenzione ordinaria dei canali e delle loro foci, onde garantire la sostenibilità e la salute dell’ecosistema costiero del Parco Nazionale del Circeo.