Emergenza carceraria a Napoli: don Franco Esposito chiede dignità e riforme

Emergenza carceraria a Napoli: don Franco Esposito chiede dignità e riforme

Don Franco Esposito lancia un appello per migliorare le condizioni carcerarie a Napoli, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti dei detenuti e promuovere un sistema penitenziario più umano.
Emergenza carceraria a Napoli3A Emergenza carceraria a Napoli3A
Emergenza carceraria a Napoli: don Franco Esposito chiede dignità e riforme - Gaeta.it

Un appello chiaro e diretto quello lanciato da don Franco Esposito, direttore della Pastorale carceraria della Diocesi di Napoli, durante un evento mirato ad accendere i riflettori sull’emergenza carceraria nel capoluogo partenopeo. Con un forte richiamo alla dignità umana, l’esponente religioso ha sottolineato le condizioni critiche delle carceri, sempre più sovraffollate e caratterizzate da un clima di sofferenza. La maratona “Carcere: liberare la speranza!” si è svolta nel pomeriggio a piazzale Cenni, tra il Palazzo di Giustizia e il carcere di Poggioreale, come occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

La condizione dei detenuti: una vita di esclusione

Don Franco ha condiviso la sua esperienza nel quotidiano contatto con i detenuti, evidenziando come la loro vita sia sostanzialmente ridotta a un’esistenza di reclusione e pena. Il cappellano ha spiegato che, all’interno delle carceri, si lavora per costruire un cammino di libertà e speranza, che non termina con la scarcerazione. “Abbiamo un Centro di Pastorale carceraria in cui attualmente assistiamo circa 80 detenuti che stanno usufruendo di misure alternative, con 15 di loro in detenzione domiciliare”, ha dichiarato. Questo progetto ricorda allo Stato la possibilità di modalità diverse rispetto al carcere tradizionale, offrendo una seconda chance a chi ha sbagliato.

L’idea di un sistema carcerario che vada oltre il semplice concetto di pena è centrale nel pensiero di don Franco. “Il carcere deve intervenire per fermare atti di violenza, ma è necessario un ulteriore passo per rispondere adeguatamente alle esigenze di sicurezza della società”, ha affermato. La sua posizione complessiva suggerisce un approccio che unisca la giustizia all’umanità, restituendo dignità ai reclusi.

Un appello ai garantisti: i diritti dei detenuti

L’esigenza di tutelare i diritti dei detenuti è stata sottolineata anche dall’avvocato Domenico Ciruzzi, ex presidente della Camera Penale di Napoli. Ciruzzi ha messo in evidenza come la protezione dei diritti civili, in particolare per le persone più vulnerabili, debba essere una responsabilità condivisa non solo da entità come l’Unione delle Camere Penali Italiane, ma anche dall’Associazione Nazionale Magistrati. “È urgente che tutti si impegnino attivamente in questo campo, per garantire che nessun cittadino venga trascurato”, ha dichiarato, rimarcando la necessità di una maggiore responsabilizzazione in materia di diritti umani.

Nonostante l’emergenza sovraffollamento e i frequenti casi di suicidio all’interno delle strutture carcerarie, Ciruzzi ha espresso la speranza che il dialogo e la cooperazione tra le diverse istituzioni possano contribuire a migliorare le condizioni di vita dei detenuti. La questione carceraria, quindi, non deve essere affrontata come un tema isolato, bensì come parte della più ampia discussione sulla giustizia e la responsabilità civile.

Il dibattito sulla riforma del sistema penitenziario italiano si fa sempre più urgente e necessita di una presa di coscienza collettiva. La sfida è racchiusa nella capacità di trasformare l’attuale paradigma carcerario in uno che non solo punisca, ma reintroduca nella società chi ha smarrito il proprio percorso.

La maratona ha rappresentato un momento cruciale per andare oltre le parole, promettendo un impegno concreto nei confronti di chi vive quotidianamente dentro al carcere, non solo come detentori, ma come esseri umani con diritti e necessità.

Change privacy settings
×