Emergenza carceraria in Italia: report evidenzia criticità su acqua e igiene nelle prigioni

Emergenza carceraria in Italia: report evidenzia criticità su acqua e igiene nelle prigioni

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Emergenza carceraria in Italia: report evidenzia criticità su acqua e igiene nelle prigioni - Gaeta.it

La situazione nelle carceri italiane si presenta sempre più allarmante, secondo un dossier redatto dall’associazione Antigone, che ha condotto 88 visite nei vari istituti penitenziari del paese. Il report non solo denuncia un aumento del numero dei detenuti, ma evidenzia anche gravi carenze igienico-sanitarie, tra cui la mancanza di acqua e la presenza di insetti nocivi. Gli aspetti critici emersi richiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni e una revisione delle politiche carcerarie attuali.

Igiene e condizioni di vita nelle carceri

Situazione critica negli istituti penitenziari

Il dossier presenta dettagli inquietanti sulle condizioni igieniche all’interno delle carceri italiane. Nel carcere di Avellino, ad esempio, è stato riportato che l’acqua corrente non è disponibile dalle 22 alle 6 del mattino, un problema potenzialmente devastante per i detenuti che necessitano di acqua per le più basilari pratiche quotidiane. Inoltre, le celle sono affette da infiltrazioni e presenza di muffa, con alcuni spazi privi di servizi igienici adeguati come le docce.

Le celle della sezione femminile di Avellino sono ulteriormente compromesse dalla mancanza di aerazione. Le finestre sono dotate di schermature in plexiglass che impediscono il corretto ricambio d’aria, creando un ambiente insopportabilmente caldo, considerando che durante la visita il termometro segnalava 41 gradi. La situazione è simile in altre strutture, dove la presenza di insetti come scarafaggi e cimici da letto è stata documentata nelle case circondariali di Bologna e di Pavia.

Affollamento e spazi ristretti

Un altro aspetto preoccupante evidenziato dal dossier riguarda l’affollamento nelle celle. Per esempio, nell’istituto penitenziario Regina Coeli a Roma, le dimensioni delle celle sono talmente ridotte che spesso due o tre detenuti devono condividere un unico letto a castello. Questo porta a una totale mancanza di privacy, poiché il servizio igienico è collocato in una stanza adiacente, priva di qualsiasi intimità. La combinazione di spazi ristretti e scarse condizioni igieniche rende la vita quotidiana in carcere estremamente complessa e difficile da sostenere.

Proposte per migliorare le condizioni nelle carceri

Richieste dell’associazione Antigone

Alla luce delle gravi problematiche riscontrate, l’associazione Antigone ha avanzato una serie di richieste per affrontare la situazione. Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione, ha sottolineato che il sovraffollamento non è una condizione naturale ma il risultato di scelte politiche. Pertanto, è necessaria un’azione decisa e coraggiosa da parte del governo per migliorare le condizioni di vita nelle carceri.

Fra le misure indicate nel dossier ci sono l’incremento dei giorni di liberazione anticipata, la depenalizzazione di alcuni reati e la liberalizzazione delle telefonate per i detenuti. Inoltre, è richiesta un’assunzione massiccia di personale, sia di polizia che civile, che includa educatori, psicologi e assistenti sociali. Queste misure servirebbero a garantire non solo un ambiente di vita più sano per i detenuti, ma anche un miglior supporto psicologico e sociale per la loro riabilitazione.

La questione degli Opg

L’associazione ha evidenziato anche la necessità di ritirare un emendamento relativo agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari , definendolo un passo indietro rispetto alla riforma che abolì l’ultima istituzione manicomiale in Italia. Tale modifica non farebbe altro che complicare ulteriormente la già difficile realtà delle carceri, aumentando il rischio di deterioramento delle condizioni di vita dei detenuti.

Un quadro complessivo preoccupante

I numeri del sovraffollamento

Emergono numeri allarmanti dal rapporto di Antigone: in soli 12 mesi si sono registrati 4.000 detenuti in più, con un tasso di sovraffollamento che ha raggiunto il 130,4%. In ben 56 istituti penitenziari, il tasso supera il 150%, con punte oltre il 200% in strutture come Milano San Vittore e Brescia “Canton Mombello”. Attualmente, nelle carceri italiane ci sono 61.480 detenuti a fronte di 51.234 posti disponibili, evidenziando la gravità della situazione.

Impatto sulla vita detentiva

Questo sovraffollamento comporta una serie di conseguenze dirette sulla vita in carcere. È impossibile garantire spazi adeguati e accesso a programmi di riabilitazione, creando un ambiente di vita sempre più difficile e insostenibile per i detenuti. Patrizio Gonnella ha, infatti, messo in luce come un carcere sovraffollato tolleri meno la fragilità dei singoli detenuti. L’aumento dei casi di suicidio, che nel solo 2023 ha già raggiunto quota 58, è indicativo di un’escalation preoccupante nella crisi carceraria italiana.

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