emergenza climatica in veneto e piemonte: come agricoltura e pesca affrontano la crisi ambientale

emergenza climatica in veneto e piemonte: come agricoltura e pesca affrontano la crisi ambientale

Maltempo e cambiamenti climatici minacciano Nord Italia, colpendo agricoltura e pesca; serve un urgente adattamento con innovazione, pratiche sostenibili e cooperazione per proteggere territori e produzioni.
Emergenza Climatica In Veneto Emergenza Climatica In Veneto
L'articolo evidenzia come il maltempo nel Nord Italia, aggravato dal cambiamento climatico, stia danneggiando agricoltura e pesca, sottolineando l'urgenza di adottare strategie di adattamento sostenibile e innovazione per proteggere territori e comunità. - Gaeta.it

Gli ultimi eventi di maltempo hanno scosso il Nord Italia, soprattutto in Veneto e Piemonte, con vittime e danni rilevanti. Questi fenomeni mettono in luce un problema più profondo: il cambiamento climatico sta intaccando il territorio e le attività tradizionali legate all’agricoltura e alla pesca. In occasione della Giornata mondiale della Terra, Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha evidenziato l’urgenza di agire per proteggere il pianeta. Nello scenario attuale, dove le trasformazioni ambientali si manifestano in modo sempre più evidente, l’adattamento diventa cruciale per salvaguardare interi settori produttivi e migliorare la resilienza delle comunità.

effetti del maltempo e segnali di un sistema in crisi

Le recenti alluvioni e calamità in diverse aree del Nord Italia rappresentano, secondo Maretti, un campanello d’allarme che indica un disallineamento tra le condizioni climatiche e le capacità di risposta dei territori. I danni provocati da questi eventi non colpiscono solo le infrastrutture o le abitazioni, ma incidono profondamente sulle attività agricole e di pesca. Cambiamenti nelle temperature medie e nei pattern delle precipitazioni stanno alterando la biodiversità, compromettendo le colture tradizionali e la produttività ittica.

Le emergenze non si fermano solo all’acqua alta o a piogge eccezionali. In agricoltura e acquacoltura, si affrontano problemi legati a nuove malattie, parassiti e specie invasive. Tra queste, la peste suina, il granchio blu, e la diffusione di insetti alieni incidono in modo crescente, mentre patologie come la Xylella o la Flavescenza Dorata continuano a devastare vigneti e uliveti. Queste condizioni rendono precaria la sicurezza del lavoro e spingono diverse imprese fuori dal mercato, anche non marginali. Questo scenario richiama una consapevolezza urgente: non è più possibile ignorare la relazione tra clima e attività produttive.

il ruolo degli insetti alieni e delle patologie nelle crisi attuali

Le malattie come la Xylella hanno un impatto devastante su colture fondamentali, mentre le specie invasive, quali il granchio blu, mettono a rischio gli ecosistemi acquatici e la pesca tradizionale. Questa complessità rende ancora più urgente un approccio integrato per fronteggiare i cambiamenti.

la necessità di adattamento e percorsi di mitigazione

Il settore agroalimentare si trova davanti a scelte fondamentali. Le tecniche tradizionali non bastano più per fronteggiare il clima che cambia. Maretti sottolinea che le conferenze sul clima hanno perso tempo prezioso e che occorre accelerare nell’adozione di strategie più efficaci. Bisogna costruire una cultura dell’adattamento, capace di modificare rapidamente pratiche agricole e di pesca alle nuove condizioni ambientali.

L’adattamento richiede interventi concreti, come la gestione più efficiente delle risorse idriche, la selezione di colture resistenti alle nuove condizioni, e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività umane. Non si tratta solo di mitigare, cioè ridurre le emissioni e i danni, ma anche di capire come far convivere produzione e sostenibilità a lungo termine. Questa trasformazione deve avvenire a tutti i livelli, dalle imprese fino ai consumatori, attraverso un impegno condiviso e strumenti operativi che rendano tutto ciò possibile.

pratiche concrete per un adattamento efficace

Interventi come l’uso di tecnologie per l’irrigazione di precisione e l’introduzione di varietà più resistenti sono esempi di strategie che possono fare la differenza nel breve e medio termine.

il ruolo della ricerca e delle cooperative nell’innovazione agroalimentare

L’innovazione scientifica e tecnologica diventa uno strumento indispensabile per superare le sfide ambientali. Centrali sono la ricerca su materiali che migliorino l’uso dell’acqua, lo sviluppo di biostimolanti naturali e l’utilizzo di varietà vegetali resistenti, nate grazie a nuove tecniche di miglioramento genetico . Questi elementi possono trasformare il modo in cui agricoltura e pesca reagiscono agli stress ambientali.

Le cooperative giocano un ruolo significativo, perché da sempre basano la loro attività sulla condivisione delle best practice e la gestione collettiva delle risorse. La capacità di sviluppare progetti di economia circolare, cioè di recuperare e riutilizzare ciò che di solito si spreca nei processi produttivi, rappresenta un punto di forza. Questo consente di ridurre le emissioni di gas serra e di tutelare l’ambiente, salvaguardando al contempo il lavoro e il reddito delle imprese coinvolte.

innovazione e sostenibilità: un binomio imprescindibile

L’adozione di tecnologie avanzate nei processi produttivi e la collaborazione tra enti di ricerca e cooperative creano un ecosistema favorevole all’innovazione sostenibile.

esempi di pratiche circolari e sostenibili nel settore agroalimentare

Le cooperative, mettendo in pratica tecniche di economia circolare, cercano di dare una risposta concreta alle problematiche climatiche. Per esempio, molte realtà hanno puntato al riuso delle acque di irrigazione, utilizzando strumenti per il recupero e la depurazione, che limitano gli sprechi e proteggono le falde acquifere. Altro esempio riguarda i sistemi di coltivazione integrata e biologica, che riducono l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, allontanando i rischi per la salute e la biodiversità.

In acquacoltura, alcune cooperative hanno sviluppato impianti con tecniche di ricircolo dell’acqua e controllo attento dell’ecosistema, riducendo impatti negativi e favorendo la riproduzione di specie ittiche native. Si tratta di processi concreti che, al di là delle parole, producono effetti misurabili sul territorio e sulle condizioni di lavoro degli operatori.

Questi esempi segnalano una strada da seguire, dove la capacità collettiva, il dialogo fra scienza e imprese, e le pratiche sostenibili fanno la differenza. Di fronte a eventi climatici sempre più estremi, un sistema più convinto di queste soluzioni può provare a limitare i danni e a costruire una prospettiva di sicurezza per i territori.

Change privacy settings
×