La questione delle demenze si rivela una drammatica emergenza sociale, capace di coinvolgere oltre 55 milioni di persone a livello globale e circa 2 milioni in Italia. Le malattie dementigene, tra cui l’Alzheimer, non solo colpiscono i malati, ma impattano profondamente anche sulle famiglie e sui caregivers, portando il numero complessivo degli interessati a oltre 4 milioni. Fronti di preoccupazione si aprono sugli allarmanti scenari futuri, con proiezioni che indicano un triplicarsi dei casi entro il 2050.
L’allarmante situazione delle demenze
Le demenze rappresentano una delle sfide più ardue della sanità pubblica moderna, con il numero crescente di individui colpiti che pone in discussione le capacità dei sistemi sanitari. In Italia, attualmente si contano oltre 1 milione e 100 mila pazienti con demenza e circa 900 mila con disturbi cognitivi lievi. È cruciale considerare, tuttavia, l’impatto che questa situazione ha su famiglie e assistenti, che affrontano quotidianamente le sfide associate a queste condizioni, incrementando il numero totale di persone coinvolte.
Mentre si prevede un incremento significativo dei casi, è necessario riconoscere che l’Alzheimer non è solo una malattia dell’anzianità. Casi di Alzheimer precoce si registrano tra le persone di età compresa fra i 30 e i 60 anni, sollevando interrogativi su fattori genetici, ambientali e stili di vita che potrebbero influire sull’insorgere della malattia. La crescente durata della vita e i mutamenti demografici rendono sempre più urgente la necessità di provvedimenti effettivi per la prevenzione e la gestione delle demenze.
La campagna di sensibilizzazione di Airalzh Onlus
In vista della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 settembre, Airalzh Onlus ha avviato una campagna di sensibilizzazione strategica, coincidente con il suo decennale. Presentata presso il Ministero della Salute di Roma, la campagna mira a rafforzare la consapevolezza della popolazione sui benefici di uno stile di vita sano per la prevenzione delle demenze.
Le co-presidenti dell’Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l’Alzheimer, Annarita Patriarca e Beatrice Lorenzin, hanno sostenuto l’iniziativa sottolineando la necessità di informazioni chiave ad hoc. I materiali informativi, disponibili gratuitamente sul sito ufficiale dell’associazione, rimarcano l’importanza dell’esercizio fisico, di una dieta equilibrata e di buone abitudini del sonno. I quaderni divulgativi, scritti in modo chiaro e fruibile, si fondano su ricerche scientifiche recenti e si pone l’obiettivo di informare la cittadinanza sui corretti stili di vita per combattere la demenza.
I risultati di un’indagine sulla percezione dell’Alzheimer
A supportare la campagna è un’indagine condotta da Walden Lab per Airalzh, la quale ha rivelato una realtà allarmante. Nonostante il 49% della popolazione italiana esprima preoccupazione per la possibilità che la malattia possa colpirla in futuro, solo 1 italiano su 10 si sente “molto informato” riguardo all’Alzheimer. La maggior parte degli intervistati ha manifestato interesse a conoscere meglio la malattia, evidenziando un’importante lacuna informativa.
In particolare, analizzando i fattori di rischio associati all’Alzheimer, è emerso che solo poco più del 30% degli italiani riconosce l’importanza dello stile di vita sano come strumento di prevenzione. Ciò sottolinea l’urgenza di campagne informative efficaci che illustrino i legami tra abitudini quotidiane e salute cerebrale, ponendo l’accento sul potenziale di prevenzione attraverso una vita sana.
L’importanza della prevenzione e degli stili di vita
Sandro Sorbi, past president di Airalzh e direttore Neurologia I presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, ha commentato l’importanza della prevenzione sia primaria che secondaria. Secondo Sorbi, è vitale educare la popolazione riguardo ai fattori di rischio legati allo stile di vita, come l’attività fisica, l’alimentazione equilibrata, il sonno regolare, insieme all’importanza della stimolazione cognitiva e delle relazioni sociali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato un documento che indica 12 raccomandazioni per prevenire condizioni mediche predisponenti alla demenza. Tra questi fattori di rischio, sorseggiare fumo, consumo eccessivo di alcol, alimentazioni scorrette e patologie come ipertensione, diabete e obesità giocano un ruolo determinante. È essenziale affrontare queste problematiche per costruire una risposta efficace e sostenibile alle sfide poste dalle demenze.
Investimenti nella ricerca e futuro dell’Alzheimer
Nei dieci anni di attività, Airalzh Onlus ha investito enormi risorse nella ricerca sul tema Alzheimer. Alessandra Mocali, presidente dell’associazione, ha sottolineato il contributo di donatori e sostenitori che ha permesso di finanziare 82 assegni di ricerca dal 2016 al 2019 e altri 26 progetti destinati a giovani ricercatori. Questi progetti hanno portato a investimenti significativi, superando i 4 milioni di euro, concentrati sulla ricerca fondamentale e clinica.
Alessandro Padovani, socio fondatore di Airalzh e presidente della Società Italiana di Neurologia, ha menzionato l’importanza di comprendere meglio le cause dell’Alzheimer e i meccanismi neurodegenerativi. Sebbene non esistano cure definitive, studi promettenti suggeriscono che le terapie future potrebbero rallentare la progressione della malattia.
La ricerca continua a evolversi e raccogliere dati preziosi, comprese le indagini sui biomarcatori, potenzialmente utili per la diagnosi precoce. L’associazione si impegna a proseguire nella comprensione dei collegamenti tra inquinamento ambientale e malattie cognitive, mentre la lotta contro l’Alzheimer prosegue, spinta da un mix di speranza e determinazione.