Emergenza frane a Chieti: il Consiglio Comunale trova soluzioni per le famiglie a rischio

Emergenza frane a Chieti: il Consiglio Comunale trova soluzioni per le famiglie a rischio

Il Consiglio Comunale di Chieti discute strategie per affrontare l’emergenza frane nel quartiere Santa Maria, proponendo la ricollocazione degli sfollati e un uso sostenibile del patrimonio edilizio.
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Emergenza frane a Chieti: il Consiglio Comunale trova soluzioni per le famiglie a rischio - Gaeta.it

La recente riunione straordinaria del Consiglio Comunale di Chieti ha portato alla luce strategie importanti per affrontare l’emergenza frane nel quartiere Santa Maria, che interessa anche altre aree della città. Diversi residenti si trovano ora nella difficile situazione di dover lasciare le loro case a causa del rischio di frane. Le proposte emerse dalla seduta sono orientate verso la ricollocazione degli abitanti in pericolo di vita. La presidente del WWF Chieti-Pescara, Nicoletta Di Francesco, ha commentato la situazione con un inasprito richiamo alla necessità di non consumare ulteriore suolo.

Un problema di consumo di suolo

Secondo il rapporto 2024 dell’Ispra riguardante il consumo di suolo, in Italia si perdono ogni giorno 20 ettari di terreno. Questo corrisponde a una perdita di suolo fertile di 2,3 metri quadrati al secondo. Di Francesco ha evidenziato l’impatto di questo fenomeno sul territorio, sottolineando l’urgenza di limitare le nuove costruzioni. La ricollocazione delle famiglie deve avvenire con una strategia che privilegi zone già edificate, stattando così una soluzione per gli sfollati e proteggendo l’ambiente.

L’approvazione delle misure da parte delle forze politiche presenti in Consiglio ha dimostrato un interesse bipartisan per il problema e un’inclini a rivolgere l’attenzione verso il centro storico o edifici esistenti. L’interesse è incentrato non solo sul benessere dei cittadini, ma anche sulla tutela del suolo agricolo e dell’ecosistema locale, che soffre profondamente a causa della continua eccessiva urbanizzazione.

Interventi e ricognizioni sul patrimonio edilizio

Il sindaco Diego Ferrara ha già avviato un’analisi del patrimonio edilizio disponibile in città. Si prevede una verifica sugli edifici pubblici e privati, considerando il dato allarmante di numerosi appartamenti vuoti, in un contesto nel quale la popolazione sta diminuendo. Questa iniziativa mira a ridurre l’esigenza di nuove costruzioni, evitando di cementificare ulteriormente il territorio già in difficoltà.

Di Francesco ha suggerito che questo approccio è fondamentale. “Dobbiamo sfruttare quanto già esiste, piuttosto che sovraccaricare il territorio,” ha affermato. Un’attenta valutazione del patrimonio immobiliare di Chieti può aiutare non solo a risolvere l’emergenza delle famiglie sfollate, ma anche a promuovere un uso sostenibile delle risorse.

Ritorno al verde e attenuazione del dissesto

Le aree che verranno liberate a seguito dell’abbattimento degli edifici pericolosi dovranno essere trasformate in spazi verdi e alberati. Questa azione è considerata cruciale per attenuare il dissesto idrogeologico e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Di Francesco ha messo in luce diverse problematiche legate all’occupazione del suolo, come la necessità di nuove infrastrutture e servizi per supportare ulteriori costruzioni.

Il tema della gestione della risorsa idrica è di particolare rilevanza, poiché Chieti ha spesso affrontato difficoltà nel rifornire di acqua potabile tutte le zone della città, sia durante l’estate che l’autunno. La richiesta di ricollocazione delle famiglie in appartamenti già esistenti mira anche a un uso più efficiente delle risorse, contribuendo così a una gestione più sostenibile dei servizi pubblici.

La strategia adottata, se perseguita con determinazione, può rappresentare un punto di svolta per affrontare l’emergenza delle frane e il delicato equilibrio tra costruzione e tutela ambientale a Chieti.

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