Emergenza giustizia a Roma: la crescita della violenza di genere e delle mafie

Emergenza giustizia a Roma: la crescita della violenza di genere e delle mafie

La giustizia a Roma affronta gravi sfide, tra aumento della violenza di genere, proliferazione delle mafie e sovraffollamento carcerario, evidenziando l’urgenza di riforme per garantire sicurezza e efficienza.
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Emergenza giustizia a Roma: la crescita della violenza di genere e delle mafie - Gaeta.it

La giustizia nella capitale italiana si trova a fronteggiare una sfida sempre più complessa, dove l’incremento della violenza di genere e delle attività mafiose pongono interrogativi significativi sulla capacità del sistema giudiziario di garantire sicurezza e deterrenza. Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente della Corte d’Appello ha espresso preoccupazioni crescenti riguardo ai ritardi e alla carenza di magistrati e personale, evidenziando il rischio che questi fattori rendano la delinquenza un’opzione allettante per molti.

La situazione della giustizia a Roma

Giuseppe Meliadò, presidente della Corte d’Appello, ha lanciato un allarme durante il suo intervento, descrivendo un quadro preoccupante in cui un numero ristretto di giudici è costretto a gestire un crescente carico di lavoro. Con quasi un terzo dei posti da amministrativo non coperti, e il 20% delle scrivanie dei magistrati vuote, il sistema giuridico è in crisi. Le riforme, sebbene implementate con rapidità, non hanno portato ai risultati desiderati, né hanno affrontato le problematiche legate all’efficienza della giurisdizione.

L’arretrato di procedimenti penali ha raggiunto cifre allarmanti, con oltre 41.000 fascicoli in sospeso. Questo clima di inefficienza ha portato a un fenomeno preoccupante: il rischio penale non sembra più fungere da dissuasore per coloro che si avventurano nell’attività criminale, risultando inferiore alle potenzialità di guadagno. La causa di questa situazione è attribuibile alla microcriminalità che dilaga con il supporto di giovani che spesso diventano protagonisti di attività illegali.

L’aumento delle violenze e dello spaccio

Un’analisi più approfondita sulla microcriminalità rivela un aspetto critico: il forte incremento delle violenze di genere. Meliadò ha sottolineato il fatto che, insieme a un sistema di giustizia in crisi, anche le violenze domestiche e sulle donne sono diventati eventi comuni, riscontrando un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Solo un terzo delle denunce riesce a essere affrontato in tempi ragionevoli, in parte a causa della complessità di tali casi.

Allo stesso tempo, le attività di spaccio di droga hanno raggiunto proporzioni senza precedenti. L’emergere di “baby-pusher”, adolescenti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti, è in preoccupante aumento, con 407 indagati in un anno. La nuova conformazione dello spaccio, caratterizzata da reti di distribuzione moderne e innovative che impiegano chat e consegne a domicilio, rende ulteriormente complessa l’azione delle forze dell’ordine.

Mafie e reati di associazione

Un altro aspetto allarmante è rappresentato dalla proliferazione delle mafie a Roma. Negli ultimi anni, le nuove organizzazioni criminali hanno preso piede nella capitale, complicando ulteriormente l’operato delle autorità. Nel corso di un anno, 254 processi di associazione a delinquere sono stati attivati, con una significativa parte di questi che coinvolge un gran numero di imputati.

Tali dinamiche non sono solo un problema di diritto, ma anche un serio rischio sociale. La Direzione Distrettuale Antimafia ha aperto 417 nuovi procedimenti, inclusi 123 di associazioni a stampo mafioso, segnando un incremento del 60% rispetto all’anno precedente. L’elevata redditività di queste attività criminali e la competitività tra bande per il controllo del territorio traducono il narcotraffico in un’industria trafficata di sangue e violenza.

Detenzione e sovraffollamento

Infine, non è trascurabile la questione del sovraffollamento nelle carceri. Con un numero totale di detenuti che supera i 6.800, e una percentuale del 30% in attesa di giudizio, la situazione appare insostenibile. Gli istituti penitenziari del Lazio, che dovrebbero ospitare poco più di 5.200 persone, sono in sovraccarico, con le strutture di Rebibbia e Regina Coeli che segnalano le criticità più severe. Questo sovraffollamento non solo acuisce le condizioni di vita dei detenuti, ma solleva dubbi su quanto il sistema penale riesca a funzionare in modo adeguato.

Le sfide nel campo della giustizia a Roma non riguardano solo l’efficienza dei tribunali, ma riflettono un contesto sociale complesso che richiede interventi urgenti e una visione a lungo termine per affrontare questioni di violenza, criminalità e sicurezza. La risposta del sistema giuridico dovrebbe dunque essere incisiva e mirata, per ristabilire la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni e garantire una maggior sicurezza collettiva.

Ultimo aggiornamento il 26 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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