Nel weekend appena trascorso, le località a nord del comune di Fiumicino hanno dovuto affrontare un’inaspettata emergenza idrica. A partire dal pomeriggio di sabato 8 giugno, diversi cittadini hanno segnalato un abbassamento della pressione dell’acqua dai rubinetti delle proprie abitazioni. Con il trascorrere delle ore, il disagio è aumentato, lasciando molte case senza acqua o con un getto ridotto. Solo il giorno successivo, domenica 9 giugno, Acea Ato 2 ha comunicato ufficialmente il disservizio, generando malcontento e frustrazione tra la popolazione.
Mancanza di comunicazione istituzionale
Un aspetto particolarmente controverso legato a questa situazione è stata la mancanza di comunicazione da parte del Comune di Fiumicino. Nonostante il capogruppo Pd a Fiumicino, Ezio Di Genesio Pagliuca, abbia sottolineato il totale silenzio dell’amministrazione nei confronti dei cittadini, non sono stati forniti adeguati chiarimenti o scuse per l’accaduto. Questa mancanza di trasparenza e tempestività nella gestione dell’emergenza ha suscitato polemiche e critiche da parte della comunità locale, che si è sentita abbandonata e inascoltata.
Reazioni alla gestione dell’emergenza
Le reazioni non si sono fatte attendere da parte della popolazione e dell’opposizione politica locale. In particolare, sono state sollevate pesanti critiche nei confronti del sindaco e della sua amministrazione, accusati di priorizzare interessi elettorali rispetto al benessere dei cittadini. Le promesse non mantenute e la scarsa attenzione alle esigenze del territorio hanno creato un clima di sfiducia e disillusione tra i residenti, che si sentono traditi e abbandonati dalla classe dirigente. In un momento in cui la salute pubblica è così strettamente legata alla disponibilità di acqua potabile, la mancanza di azioni tempestive e risolutive da parte delle istituzioni locali è stata particolarmente grave e inaccettabile.