Il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo ha scatenato una catastrofe umanitaria di vastissima portata. Le notizie sulle vittime e i danni continuano ad affluire, mentre le operazioni di soccorso si svolgono sotto un cielo di incertezze. Le autorità e i servizi di emergenza sono impegnati nella ricerca dei dispersi e nel soccorso dei feriti, mentre la comunità internazionale si mobilita per fornire assistenza.
Il bilancio delle vittime continua a salire
Secondo le dichiarazioni del leader militare Min Aung Hlaing, il bilancio ufficiale delle vittime ha raggiunto i 2.719 morti, con oltre 4.500 feriti e circa 441 persone ancora disperse. La stima, tuttavia, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. L’USGS, l’agenzia geologica americana, prevede che alla fine il numero delle vittime possa avvicinarsi a 10.000. In risposta a questa tragedia, la giunta militare ha proclamato una settimana di lutto nazionale, durante la quale è stato osservato un minuto di silenzio proprio all’ora in cui il sisma ha colpito il paese. Le immagini dei danni sono strazianti, con interi quartieri rasi al suolo e famiglie distrutte.
Il terremoto colpisce anche i paesi vicini
La devastazione causata dal terremoto non si è limitata al Myanmar. Anche la Thailandia e alcune regioni della Cina meridionale hanno subito gravi conseguenze. A Bangkok, almeno 13 persone sono morte in seguito al crollo di un edificio in costruzione, e oltre 74 sono ancora disperse tra le macerie. Il governo thailandese ha attivato una risposta d’emergenza, mentre le stesse autorità locali sono sotto pressione per far fronte ai crescenti bisogni umanitari. In Cina, le autorità stanno valutando i danni, con diverse aree che hanno riportato segnalazioni di edifici danneggiati e infrastrutture compromesse.
Le operazioni di soccorso e l’impatto sulla comunità internazionale
Le operazioni di soccorso procedono a rilento a causa delle infrastrutture danneggiate e della complessa situazione di conflitto civile che affligge il Myanmar. Tuttavia, la comunità internazionale ha immediatamente risposto all’emergenza. Squadre di soccorso dalla Cina, dall’India e dalle Nazioni Unite sono già in loco, pronte a collaborare con le autorità nazionali per affrontare questa crisi. La sfida principale sarà raggiungere le aree più colpite, spesso isolate e difficili da raggiungere.
La crisi sanitaria e la necessità di aiuti
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un’allerta riguardo al sistema sanitario nazionale, che risulta rapidamente sopraffatto dalla situazione odierna. C’è un urgente bisogno di forniture mediche e di supporto per i feriti. Le autorità sanitarie locali, già impegnate nella risposta a precedenti emergenze, devono ora affrontare un afflusso di pazienti che necessitano di cure immediate. Si prevede che il numero delle vittime aumenterà ulteriormente man mano che le operazioni di ricerca e soccorso si intensificheranno nei prossimi giorni, rivelando l’estensione completa della tragedia.