markdown
Le fiamme devastano il territorio a nord-est di Atene, costringendo le autorità ad adottare misure drastiche per la sicurezza dei cittadini. Incendi boschivi alimentati da temperature elevate e forti venti hanno portato a un’evacuazione di massa in diverse località , mentre i soccorritori faticano per contenere la situazione.
l’evacuazione in corsa: aree colpite e misure di emergenza
La Protezione civile greca ha emesso oggi, domenica, un ordine di evacuazione per diverse zone della periferia nordorientale della capitale. Queste misure di emergenza sono state attuate in risposta a un incendio boschivo, scoppiato nelle ore precedenti e in rapidissima espansione. I residenti delle località di Palia e Nea Penteli, Drafi, Dioni, Damarasi Rafina, Dau, Agios Spyridonas e Anatoli hanno ricevuto messaggi di testo dalle autorità , contenenti avvertimenti sull’incendio e istruzioni su dove recarsi per mettersi in sicurezza.
Nonostante l’evacuazione fosse già in corso per diversi insediamenti, le autorità hanno deciso di estendere il piano di evacuazione per includere anche l’ospedale pediatrico Penteli e una struttura sanitaria militare. Questo intervento tempestivo è stato ritenuto fondamentale per garantire la sicurezza dei pazienti, dato il rapido avanzamento delle fiamme.
Inoltre, già nella serata di ieri, il Comune di Maratona, un’importante località storica a pochi chilometri dalla capitale, ha dovuto seguire l’esempio, ordinando l’evacuazione dei suoi abitanti. Le autorità hanno anche allestito centri di accoglienza, tra cui palazzetti dello sport e camere d’hotel, per fornire un rifugio temporaneo agli evacuati.
la lotta contro le fiamme: l’intervento dei vigili del fuoco
In risposta all’emergenza incendi, un imponente dispiegamento di forze è stato organizzato per fronteggiare il rogo scatenato domenica pomeriggio nei boschi del monte Pentelico, nei pressi del villaggio di Varnava. La natura aggressiva dell’incendio è amplificata da condizioni meteorologiche sfavorevoli, caratterizzate da alte temperature e venti forti, che hanno alimentato le fiamme e ne hanno facilitato la diffusione.
Un totale di 250 vigili del fuoco sono stati mobilitati per combattere il fuoco, supportati da 67 autopompe e un contingente di volontari a terra. Inoltre, le operazioni aeree hanno visto il coinvolgimento di dodici aerei e sei elicotteri, i quali hanno coadiuvato gli sforzi di spegnimento. Un ulteriore elicottero è stato impiegato per la supervisione e il coordinamento delle operazioni sul campo.
L’incendio ha già provocato una coltre di fumo che ha oscurato il panorama della capitale, avvolgendo anche monumenti iconici come il Partenone. Le autorità temono che il fumo possa avere conseguenze non solo per la salute pubblica, ma anche per l’attrattiva turistica della città , dal momento che il fumo renderebbe difficile la visibilità e potrebbe spaventare i visitatori.
incendi anche a ovest di atene: la situazione si complica
Nonostante le misure di emergenza attuate per affrontare l’incendio a nord-est di Atene, la situazione si complica ulteriormente con la segnalazione di un altro incendio boschivo vicino alla città di Megara, a ovest della capitale. Questo nuovo focolaio richiede altrettanta attenzione da parte delle forze di soccorso, che si trovano a dover coordinare più operazioni simultanee.
Le autorità si stanno attrezzando per affrontare simultaneamente più fronti, con l’impegno di mobilitare ulteriori risorse e potenziare gli sforzi di spegnimento. Oltre all’impatto immediato sul territorio, gli incendi sollevano preoccupazioni per la biodiversità della regione e i danni a lungo termine che potrebbero derivarne. Gli incendi stagionali sono un problema ricorrente in Grecia, ma quest’anno, le circostanze sembrano particolarmente gravi, rinnovando l’attenzione sulle problematiche legate alla gestione forestale e alla protezione civile.
La situazione rimane critica e le autorità stanno monitorando attentamente l’evoluzione degli incendi, mentre continuano i lavori per garantire la sicurezza della popolazione e limitare i danni ambientali.