Emergenza lupi in Ascolano: allevatori in crisi per attacchi ai greggi

Emergenza lupi in Ascolano: allevatori in crisi per attacchi ai greggi

Aumento degli attacchi di lupi e cinghiali in Ascolano mette a rischio gli allevamenti, con allevatori che chiedono misure urgenti e un tavolo di lavoro con le istituzioni per affrontare la crisi.
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Emergenza lupi in Ascolano: allevatori in crisi per attacchi ai greggi - Gaeta.it

Negli ultimi tempi, la questione degli attacchi dei lupi nei territori degli allevamenti dell’Ascolano è diventata allarmante. Le segnalazioni da parte degli allevatori stanno aumentando e la Confederazione Agricoltori delle Marche non nasconde la preoccupazione. Secondo l’organizzazione, si tratta di una situazione critica, con allevatori che soffrono per danni crescenti e continui, mettendo in evidenza un rischio imminente per la loro attività economica. Alessandro Taddei, presidente di Cia Marche, evidenzia come questa emergenza richieda un’attenzione immediata.

Danni agli allevamenti: una crisi sempre più evidente

Una delle preoccupazioni principali espressa da Taddei riguarda la sicurezza degli allevamenti e delle produzioni agricole nella zona. Le greggi sono costantemente minacciate non solo dai lupi, ma anche dai cinghiali, animali che rappresentano un’altra fonte di danno per gli agricoltori. Le statistiche parlano chiaro: molti allevatori sono costretti a rinunciare al pascolo all’aperto per paura di perdere i propri animali. Taddei avverte che i ristori oggi disponibili per compensare le perdite coperte dall’abbattimento dei lupi sono insufficienti, coprendo solo il 50% dei danni subiti. Questa situazione mette a rischio non solo gli animali, ma anche il sostentamento delle famiglie che dipendono dagli allevamenti.

Molti allevatori hanno dovuto adattare i propri metodi di lavoro, lasciando i propri animali in stalle chiuse, e ciò comporta un notevole appesantimento dei costi operativi. La prestazione del bestiame ne risente e, nel lungo periodo, le prospettive economiche degli allevatori si fanno sempre più cupe. Taddei punta il dito: “Senza adeguati supporti, saranno i nostri allevatori ad estinguersi.” L’appello forte è per ottenere aiuti reali e misure più efficaci che possano garantire la sopravvivenza degli allevamenti.

Necessità di un tavolo di lavoro congiunto

La Cia Marche sottolinea l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni. Secondo Taddei, è fondamentale un tavolo di lavoro che coinvolga non solo l’assessorato alla Sanità, ma anche quello all’Agricoltura. L’obiettivo è affrontare la complessità del problema da una doppia prospettiva, considerando sia gli aspetti legati alla salute pubblica sia quelli produttivi.

Anche il bando regionale per finanziare le recinzioni agli allevamenti ha suscitato perplessità. Taddei critica il fatto che i finanziamenti siano indirizzati solo a “strutture di riposo” degli animali, escludendo quelle necessarie per il pascolo, dove avviene il rischio maggiore degli attacchi. Ciò evidenzia un’inadeguatezza nella politica di aiuto che non riesce a rispondere alle reali necessità del settore.

L’assessore Saltamartini ha avuto un primo confronto con i rappresentanti della Cia a primavera, ma da allora non ci sono stati sviluppi significativi. Taddei ha espresso l’intenzione di collaborare dando accesso ai dati delle aziende, già verificati, per facilitare e accelerare i controlli dell’Asur. Un secondo incontro era previsto dopo l’estate, ma i membri della Cia attendono con ansia una risposta, consapevoli che il tempo stringe e la situazione deve essere affrontata immediatamente.

Nuove sfide si profilano all’orizzonte per gli allevatori, che dovranno fronteggiare non solo l’attacco dei predatori, ma anche un futuro incerto per le loro attività.

Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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