La recente riemersione della poliomielite nella Striscia di Gaza, dopo un’assenza di 25 anni, ha suscitato gravi preoccupazioni a livello internazionale. Un bambino di soli dieci mesi è già stato colpito dalla malattia, ponendo l’accento sull’urgenza di una risposta immediata per facilitare campagne di vaccinazione. L’Unione Europea, attraverso il suo alto rappresentante per la politica estera, ha chiesto un cessate il fuoco umanitario per permettere la somministrazione dei vaccini sotto l’egida delle organizzazioni internazionali.
Riemergere della poliomielite: cause e conseguenze
Una malattia che era stata eradicata
La poliomielite, una malattia infettiva causata dal poliovirus, era stata eradicata da Gaza per un quarto di secolo. Tuttavia, la situazione attuale è cambiata drasticamente con il riscontro del poliovirus di tipo 2 nei campioni di acque reflue a partire da luglio. Questo dato ha destato allerta sanitaria, e il primo caso confermato di poliomielite è stato registrato il 16 agosto, colpendo un bambino non vaccinato di dieci mesi, che ha subito una paralisi.
La spiegazione principale per questo riemergere della malattia è legata alla devastazione causata dal conflitto armato che ha paralizzato anche i servizi di sanità pubblica. Le difficoltà nell’accesso alle vaccinazioni sono accentuate dalla distruzione delle infrastrutture sanitarie, rendendo complicata la protezione dei bambini vulnerabili come il neonato colpito.
Impatto della guerra sui programmi di vaccinazione
La guerra in corso ha avuto un impatto devastante non solo sulla popolazione, ma anche sui programmi di vaccinazione di routine. Gli esperti umanitari hanno segnalato che i continui bombardamenti e le interruzioni dei servizi fondamentali hanno colpito il sistema sanitario, compromettendo la somministrazione di vaccini necessari per evitare malattie infettive come la poliomielite. Questo stato di emergenza ha reso evidente la necessità di un’azione coordinata da parte della comunità internazionale.
Per affrontare questa crisi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato tutte le parti coinvolte nel conflitto a cessare le ostilità , in modo da consentire operazioni di vaccinazione efficaci. La situazione è drammatica e richiede una risposta urgente, dato che il numero di bambini a rischio di contrarre la malattia è in aumento.
Azione internazionale e risposta dell’UE
Richiesta di un cessate il fuoco umanitario
Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, ha espresso la urgente necessità di un cessate il fuoco umanitario di tre giorni. Questo appello mira a consentire la somministrazione di vaccini a un numero massiccio di bambini per arginare il diffondersi della poliomielite. “La nostra umanità lo richiede”, ha dichiarato Borrell, sottolineando che l’azione umanitaria non deve attendere negoziati politici più ampi.
I dati forniti dalle Nazioni Unite evidenziano che più di 1,2 milioni di dosi di vaccino sono state inviate alla Striscia di Gaza, con l’obiettivo di immunizzare oltre 640.000 bambini. Tuttavia, la riuscita di queste campagne dipende dalla stabilità e dalla sicurezza dell’area, che attualmente è compromessa dai conflitti.
Attività delle organizzazioni umanitarie
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, UNRWA, ha segnalato che gli ordini di evacuazione da parte delle autorità israeliane stanno ostacolando le operazioni umanitarie. La mancanza di luoghi sicuri e l’accesso limitato alle risorse necessarie complicano ulteriormente la situazione per la popolazione civile. Louise Wateridge, una responsabile delle comunicazioni di UNRWA, ha evidenziato la drammaticità delle condizioni attuali, dove le persone faticano a trovare riparo adeguato.
In questo contesto già precario, Human Rights Watch ha avvertito che la situazione potrebbe evolvere in una “potenzialmente catastrofica epidemia di polio”. Gli attacchi alle infrastrutture sanitarie e le difficoltà di approvvigionamento di acqua potabile stanno generando un ambiente devastante per la salute pubblica, causando gravissime preoccupazioni per il benessere dei più giovani.
Prossimi sviluppi e osservazioni dell’UE
Incontro dei ministri degli Esteri dell’UE
Giovedì prossimo, Borrell convocherà i ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Bruxelles per discutere la situazione a Gaza e la possibilità di un cessate il fuoco umanitario. La questione della poliomielite sarà uno dei punti cruciali all’ordine del giorno, evidenziando come la sanità pubblica sia stata messa a repentaglio dalla guerra in corso.
L’UE si è espressa a favore di una tregua umanitaria sin dal mese di marzo, ma le divergenze tra i vari Stati membri in merito alla gestione del conflitto hanno rallentato l’adozione di misure decisive. La situazione resta critica e l’attenzione internazionale è focalizzata sulle risposte da adottare per affrontare questa emergenza sanitaria.