Emergenza salute pubblica in Italia: i disturbi cognitivi e le demenze in crescita

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Emergenza salute pubblica in Italia: i disturbi cognitivi e le demenze in crescita - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

L'emergenza dei disturbi cognitivi e delle demenze in Italia sta assumendo proporzioni allarmanti, in un contesto di invecchiamento della popolazione. Un’indagine condotta da EMG Different ha rivelato che ben 9 italiani su 10 sono inquieti riguardo la possibilità di sviluppare questi disturbi o di vederne colpito un familiare. Le preoccupazioni principali riguardano la perdita di autonomia, l’isolamento sociale e il carico emotivo ed economico che la malattia comporta per le famiglie. Questo quadro complesso è emerso durante un evento a Milano, promosso da Neopharmed Gentili in occasione del mese dedicato all'Alzheimer, dove è stata anche presentata la Giornata Mondiale del 21 settembre.

L'epidemia invisibile: dati allarmanti

La prevalenza della demenza in Italia

In Italia, il declino cognitivo e le demenze interessano circa 2 milioni di individui, con ripercussioni dirette su quasi 4 milioni di caregiver. Circa 1 milione di persone è affetta da demenza, delle quali 600 mila hanno la malattia di Alzheimer. Un ulteriore numero, attorno a 900 mila, è colpito da declino cognitivo lieve, noto con l'acronimo MCI . Questa condizione è caratterizzata da un deterioramento lieve in uno o più ambiti cognitivi come memoria, attenzione e linguaggio, senza compromettere significativamente le attività quotidiane. Tuttavia, è fondamentale intervenire tempestivamente, poiché circa il 50% di questi casi può progredire verso forme più gravi di demenza entro tre anni.

L'emergenza socio-sanitaria

Il crescente invecchiamento della popolazione italiana amplifica la rilevanza della demenza come sfida socio-sanitaria. Attualmente, la malattia colpisce il 7% degli over 60 e il 30% degli over 85. Le diagnosi precoci e gli interventi mirati sono fortemente raccomandati. Data la preoccupazione condivisa dal 93% degli italiani per una maggiore diffusione delle informazioni riguardo i disturbi cognitivi, emerge la necessità di educazione e di riduzione dello stigma sociale associato a queste condizioni. Il 97% degli intervistati considera la demenza una questione grave per le famiglie e la società.

La diagnosi precoce e interventi mirati

Fondamenti della prevenzione

Il presidente dell'Associazione Sinfem, Camillo Marra, sottolinea l'importanza della diagnosi precoce e dell'intervento proattivo. Agire sui fattori di rischio modificabili tra i 40 e i 60 anni potrebbe ridurre fino al 40% il rischio di degenerazione del declino cognitivo lieve in demenza. Interventi su fumo, alcol, sedentarietà e malattie croniche sono fondamentali. Tuttavia, si devono considerare anche gli aspetti sociali, come l'ipovisione e la perdita di udito non diagnosticata.

L'importanza dell'educazione

La prevenzione deve cominciare anche a livello educativo, con l'obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico. Un livello di istruzione più alto ha dimostrato di contribuire alla formazione di una riserva cognitiva che può rivelarsi cruciale in età avanzata. Maggiore è la consapevolezza e l'informazione sulla malattia, più efficaci possono diventare gli interventi.

Effetti sul nucleo familiare

Impatto emotivo ed economico

La gestione di un caregiver affetto da demenza ha significative ripercussioni sul nucleo familiare. Più del 90% degli italiani intervistati ha dichiarato che prendersi cura di una persona con disturbo cognitivo genera stress e influisce negativamente sulle dinamiche economiche e sociali della famiglia. La demenza non deve essere accettata passivamente; è necessario portare avanti un impegno condiviso per combattere lo stigma sociale e affinare le pratiche assistenziali.

Necessità di supporto

Le famiglie spesso si trovano ad affrontare l’onere della malattia senza un adeguato supporto da parte dei servizi sanitari. In effetti, il 64% dei pazienti con demenza risulta non in carico presso strutture sociosanitarie, creando un significativo onere non solo assistenziale, ma anche economico. Di fatto, le spese per la gestione dei pazienti gravano quasi interamente sulle famiglie, complicando ulteriormente la loro situazione.

L'azione di sensibilizzazione

Mese di sensibilizzazione sull'Alzheimer

Il mese dedicato all'Alzheimer si presta come un'importante opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica su questa condizione. Daniela Rossi, di Neopharmed Gentili, ha ribadito l'importanza di accrescere la consapevolezza e educare rispetto alle fasi precoci di diagnosi e prevenzione. Un’informazione adeguata e tempestiva è essenziale per migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.

È evidente che la demenza rappresenta una sfida significativa per la società italiana. L'educazione, la diagnosi precoce e la promozione della salute mentale sono essenziali per confrontarsi con questa crescente emergenza. Creare una rete di supporto e dare visibilità a questi temi è un compito di vitale importanza per costruire un futuro in cui le persone possano vivere dignitosamente, anche in presenza di disturbi cognitivi.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sara Gatti

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