È una situazione preoccupante quella che emerge in Basilicata, dove ben 15 postazioni del servizio di emergenza sanitaria 118 risultano non attive, nonostante la legge regionale 21 del 1999 prevedesse la loro presenza in tutta la regione. Questa notizia è stata divulgata nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo a Potenza, alla quale hanno partecipato i consiglieri regionali del Partito Democratico, Piero Lacorazza, Piero Marrese e Roberto Cifarelli. Giornali e cittadini sono stati chiamati a riflettere su un tema cruciale per la salute pubblica.
La situazione attuale del servizio di emergenza
La legge regionale 21 del 1999 stabiliva l’istituzione di 49 postazioni del 118 in Basilicata. Oggi, solo 34 di queste sono operative, lasciando 15 comuni privi del servizio di emergenza. Queste lacune evidenziano una gestione poco efficiente delle risorse sanitarie, che ha suscitato preoccupazione tra i rappresentanti politici e la cittadinanza. I consiglieri di minoranza hanno richiamato l’attenzione su questa situazione, sottolineando la necessità di affrontarla immediatamente.
Particolarmente colpito da questa problematica è il Comune di Viggiano, un’area strategica per l’industria petrolifera, essendo sede del Centro Oli dell’Eni e di uno dei maggiori giacimenti petroliferi d’Europa. Qui, nonostante la presenza di un numero considerevole di lavoratori, la mancanza di una postazione del 118 pone dei gravi rischi. Lacorazza ha evidenziato che, dopo un’ispezione nel 2021, la postazione è stata trasferita nel 2024, creando un vuoto di servizio in una zona così cruciale.
Rivendicazioni e proposte dei consiglieri
Durante la conferenza stampa, i consiglieri del Partito Democratico hanno rimarcato l’importanza di onorare gli accordi pre-esistenti, rivendicando il diritto alla salute dei lavoratori che operano nel territorio. Lacorazza ha insistito sulla necessità immediata di attivare una postazione del 118 a Viggiano, evidenziando che la popolazione locale, compresa quella lavorativa, è in crescente difficoltà .
Secondo i dati, quasi 2.000 lavoratori del settore non dispongono di un adeguato supporto sanitario, il che rende urgente una revisione della posizione delle postazioni adibite all’emergenza. I consiglieri hanno proposto di utilizzare spazi all’interno dell’ex incubatore di Sviluppo Basilicata, di proprietà della Regione, per attivare un servizio che possa rispondere prontamente alle emergenze. La disponibilità di fondi per l’adeguamento della struttura non dovrebbe costituire un problema, considerando le ingenti royalties percepite nella zona.
La responsabilità della politica locale
L’assenza di queste postazioni non è solo una questione tecnica, ma evidenzia un problema di responsabilità politica. I consiglieri hanno messo in luce l’importanza di creare un servizio di emergenza robusto e accessibile a tutti, sottolineando come la politica deve farsi portatrice di cambiamenti concreti. La situazione attuale è vista come una “colpa” della gestione politica, che ha permesso questa dislocazione insoddisfacente.
La richiesta di rivedere la posizione delle postazioni sanitarie rientra in un più ampio dibattito pubblico riguardo al diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. La necessità di una risposta rapida nelle situazioni di emergenza non può essere sottovalutata, dato che la vita dei cittadini dipende dalla tempestività e dalla disponibilità dei soccorsi. La mobilitazione dei consiglieri regionali rappresenta quindi un appello alle istituzioni competenti affinché intervengano con urgenza per sanare la situazione e garantire un servizio di emergenza adeguato e funzionante in tutta la regione.