La sanità pubblica in Molise sta affrontando una crisi profonda, in particolare a causa della carenza cronica di medici. Questo problema si è accentuato ulteriormente con il recente abbassamento del numero di medici in servizio al 118, il servizio di emergenza regionale. La situazione è preoccupante: attualmente, solo 30 medici sono attivi nelle 16 postazioni del servizio, mentre ne sarebbero necessari almeno 96 per garantire un livello adeguato di assistenza. Questa mancanza di personale non solo compromette il servizio di emergenza-urgenza, ma mette a rischio i Livelli essenziali di assistenza per la popolazione.
Una crisi persistente nel sistema sanitario
Negli ultimi anni, il Molise ha visto un deterioramento della propria sanità pubblica. La regione, da quando è entrata in Piano di rientro nel 2007, ha cercato di riprendersi da una serie di problemi strutturali che affliggono il servizio sanitario. La carenza di medici è uno dei problemi principali, con conseguenze dirette sulla qualità delle cure e sull’efficacia del servizio di emergenza. Le difficoltà economiche, un sistema sanitario in crisi e la mancanza di incentivi per il personale medico hanno portato a un numero sempre minore di professionisti disposti a lavorare nella regione.
Questa situazione è aggravata da un aumento della domanda di servizi sanitari, che è cresciuta negli anni, rendendo ancora più difficile la gestione delle emergenze. La sanità molisana appare così in una spirale negativa che potrebbe avere ripercussioni anche sulla sicurezza dei cittadini, soprattutto nei casi di emergenza dove ogni minuto può fare la differenza.
Misure temporanee per fronteggiare l’emergenza
Per tentare di alleviare la situazione, la Struttura commissariale ha adottato l’ennesimo provvedimento, prorogando al 30 giugno un Accordo regionale che riguarda le attività dei Medici di medicina generale convenzionati. Questo accordo, scaduto il 31 marzo, ha come obiettivo quello di rimodulare la presenza dei medici nel settore dell’emergenza sanitaria territoriale, aggiungendo un ulteriore tassello nella complicata gestione della crisi.
Tuttavia, le misure finora adottate sembrano timide rispetto alla gravità della situazione. Senza un intervento più incisivo, la comunità continua a essere esposta a rischi elevati. Le strutture sanitarie locali si trovano a dover affrontare un compito arduo: garantire assistenza e risposta tempestiva alle emergenze, ma con un personale ridotto e sempre più stressato.
Possibili soluzioni e futuro incerto
La comunità molisana, insieme alle istituzioni locali e regionali, è chiamata a riflettere su come affrontare questa crisi. Potrebbero essere necessari interventi più radicali, come l’introduzione di incentivi per attrarre medici, la valorizzazione delle ferie programmate e il potenziamento dei corsi di formazione per nuovi professionisti. È fondamentale pensare a strategie di lungo termine per garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini. Senza un cambio di rotta, però, il futuro della sanità in Molise appare incerto, segnato da un’emergenza che continua a penetrare nel tessuto dell’assistenza pubblica. La situazione richiede attenzione e interventi urgenti, affinché la sicurezza dei cittadini non diventi un ulteriore capitolo di una crisi mai risolta.