La crisi idrica in Molise sta raggiungendo livelli allarmanti a causa delle scarse precipitazioni cadute negli ultimi mesi. La situazione delle falde acquifere e delle sorgenti è costantemente monitorata dalle autorità competenti, in particolare dalla Regione Molise. L’assenza di piogge ha infatti comportato una sensibile riduzione della portata idrica, costringendo le amministrazioni locali a ricorrere all’immancabile supporto delle autobotti della protezione civile in molte aree del territorio.
La voce della Regione Molise: dichiarazioni del presidente Roberti
Analisi della situazione idrica
Francesco Roberti, presidente della Regione Molise, ha fornito un quadro chiaro della crisi attuale durante un’intervista con l’ANSA. Secondo Roberti, il deficit di pioggia ha costretto la regione a prendere misure concrete. Ogni sindaco è stato chiamato a emettere un’ordinanza per vietare usi impropri dell’acqua per evitare che le risorse idriche vengano sprecate, specialmente per usi non essenziali come l’irrigazione di giardini privati. Il governatore ha enfatizzato l’importanza di un uso parsimonioso della risorsa preziosa, soprattutto con l’arrivo dell’estate, periodo di maggiore domanda idrica.
Risorse e capacità di stoccaggio
Roberti ha anche messo in evidenza che, sebbene ci siano difficoltà, la regione dispone di alcuni bacini idrici con una buona capacità di stoccaggio. In particolare, ha citato il bacino del Liscione come uno degli impianti che possono contribuire a mitigare la crisi, sottolineando che è importante gestire in modo attento l’acqua proveniente dalle montagne del Matese, per garantire la sua disponibilità nelle settimane a venire. L’attenzione verso le risorse idriche deve essere costante per affrontare le sfide di una stagione estiva che si preannuncia difficile.
Tavolo tecnico di emergenza: misure e progetti
Collaborazione tra enti
In risposta all’emergenza, è stato attivato un tavolo tecnico di emergenza idrica che coinvolge vari attori, tra cui Egam, Grim, la Regione e Molise Acque. Questo gruppo di lavoro sta seguendo da vicino gli sviluppi della crisi, con l’obiettivo di pianificare interventi specifici per la salvaguardia delle risorse idriche. Roberti ha rivelato che tra le misure da intraprendere c’è anche la richiesta di un intervento per il dragaggio della diga del Liscione, per facilitare un maggiore accumulo di acqua.
Riuso delle sorgenti chiuse
Un altro aspetto critico riguarda le sorgenti monitorate. Secondo il presidente Roberti, sono presenti numerose sorgenti che, a causa di una manutenzione insufficiente nel corso del tempo, sono attualmente inattive. La Regione Molise sta puntando a riattivarle al più presto attraverso lavori mirati, al fine di poterle rendere nuovamente utilizzabili. È stato sottolineato che è fondamentale riscoprire queste risorse trascurate e metterle in rete, per creare un sistema idrico più efficiente e resiliente.
La situazione della Diga di Occhito
Gestione e preoccupazioni
La situazione della Diga di Occhito, gestita dalla Puglia, è divenuta un ulteriore punto di attenzione in questo contesto di crisi. I livelli della risorsa idrica in questa diga presentano serii problemi, che potrebbero influire sia sul Molise che sulle regioni limitrofe. La gestione condivisa di questa risorsa è cruciale per la sicurezza idrica non solo della regione, ma anche dell’intero bacino idrografico che ne dipende.
Mentre la crisi idrica continua, il monitoraggio serrato e le misure preventive sono diventate indispensabili per garantire la sostenibilità delle risorse idriche in Molise, in un periodo in cui ogni goccia conta.