Emergenza sovraffollamento carcerario: il governo affida a Marco Doglio un piano straordinario
Il sovraffollamento delle carceri italiane è diventato un problema sempre più pressante, con oltre 61.000 detenuti attualmente in un sistema progettato per ospitarne meno. In risposta a questa emergenza, il governo ha avviato un programma ambizioso e complesso, affidando a Marco Doglio il ruolo di commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. Questo piano mira non solo a creare nuovi posti detentivi, ma anche a migliorare le condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari.
Il piano nazionale per l’edilizia penitenziaria
Obiettivi e risorse disponibili
Il piano nazionale che Marco Doglio dovrà attuare si estende su un periodo di poco più di un anno e prevede la creazione di 7.000 nuovi posti detentivi, parte dei 10.000 necessari per alleviare il sovraffollamento attuale. Il governo ha già stanziato 250 milioni di euro per questo progetto, come stabilito dal decreto ‘Carcere sicuro’ approvato lo scorso luglio. Questo decreto ha introdotto la figura del commissario straordinario, con l’obiettivo di realizzare opere necessarie per affrontare la grave situazione degli istituti penitenziari.
Doglio avrà tempo fino al 31 dicembre 2025 per portare avanti questo ambizioso progetto, supportato da uno staff composto da cinque esperti nel settore. La sfida principale sarà quella di alleggerire i penitenziari italiani, che attualmente presentano una media di sovraffollamento aumentata da 115 a 131 detenuti per struttura negli ultimi due anni.
Situazione attuale delle carceri italiane
La situazione nelle carceri italiane è critica, con istituti come San Vittore a Milano che ospitano quasi un migliaio di detenuti a fronte di soli 448 posti disponibili. Anche altre strutture come quelle di Taranto e Regina Coeli a Roma mostrano livelli simili di sovraffollamento. Per affrontare questa emergenza, il cronoprogramma del ‘piano nazionale di interventi’ include già alcuni progetti specifici, come quelli per la casa circondariale di Brescia Canton Monbello.
Marco Doglio dovrà quindi lavorare rapidamente per recuperare tempo e accelerare l’esecuzione dei progetti già in cantiere, nonché esplorare nuove soluzioni innovative come la realizzazione di edifici in caserme dismesse.
Chi è Marco Doglio: esperienza e competenze
Un professionista con una lunga carriera nel settore
Marco Doglio porta con sé oltre venticinque anni di esperienza nel campo delle infrastrutture e della gestione immobiliare. Prima della sua nomina a commissario straordinario, ha ricoperto ruoli significativi come direttore finanziario in Rete ferroviaria italiana e responsabile della direzione immobiliare presso Cassa depositi e prestiti fino al 2022. La sua carriera include anche esperienze internazionali significative, come quella in UBS come Head of real estate Italy.
La sua vasta esperienza nel settore immobiliare sarà cruciale per gestire le complessità legate alla costruzione e alla ristrutturazione degli spazi penitenziari. Doglio ha dimostrato abilità nella gestione finanziaria e nella pianificazione strategica, competenze essenziali per affrontare le sfide che lo attendono.
Le aspettative del governo
Il governo italiano ripone grandi aspettative nella nomina di Doglio. Secondo il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, questa scelta rappresenta una chiara volontà politica: non si tratta semplicemente di svuotare le carceri ma piuttosto di sviluppare un piano edilizio ben strutturato che possa portare a scelte più consapevoli in futuro. Andrea Ostellari ha aggiunto che l’obiettivo è migliorare le condizioni all’interno degli istituti penali, garantendo spazi adeguati sia per i detenuti sia per gli agenti penitenziari.
Prospettive future: cosa ci aspetta?
Un cambiamento necessario
L’emergenza del sovraffollamento carcerario richiede interventi rapidi e decisivi. Con Marco Doglio al timone del piano nazionale per l’edilizia penitenziaria, ci sono speranze concrete che la situazione possa migliorare nei prossimi anni. La creazione di nuovi posti detentivi non solo allevierà il peso sulle strutture esistenti ma contribuirà anche a garantire condizioni più umane per i detenuti.
L’importanza della sicurezza
Un altro aspetto fondamentale del piano riguarda la sicurezza all’interno delle carceri. Migliorando le condizioni abitative e fornendo spazi adeguati per la formazione e il lavoro dei detenuti, si può contribuire a ridurre i tassi di recidiva e promuovere una reintegrazione sociale più efficace.
In questo contesto complesso e delicato, il lavoro che attende Marco Doglio sarà cruciale non solo per risolvere l’emergenza immediata ma anche per gettare le basi di un sistema penitenziario più giusto ed efficiente nel lungo termine.