La situazione a Gaza continua a deteriorarsi in un contesto già segnato da gravi difficoltà umanitarie. Gli attacchi israeliani persistono, aggravando la crisi per migliaia di palestinesi, tra cui molti sfollati che lottano contro le avverse condizioni climatiche invernali. Ultimi tragici eventi mettono in evidenza la gravità della situazione, con la morte di giornalisti e neonati, segno di un conflitto che si fa sempre più insostenibile.
La morte di cinque giornalisti palestinesi
Un attacco aereo israeliano ha provocato la morte di cinque giornalisti palestinesi, colpiti mentre stavano svolgendo il loro lavoro nel campo profughi di Nusseirat. L’emittente Al-Quds Today ha riportato la notizia, esprimendo profondo cordoglio per la perdita dei suoi reporter, definiti “martiri”. Tra le vittime figurano Faisal Abu Al-Qumsan, Ayman Al-Jadi, Ibrahim Al-Sheikh Khalil, Fadi Hassouna e Mohammed Al-Lada’a, tutti uccisi mentre si trovavano sul loro veicolo di trasmissione esterno parcheggiato davanti all’ospedale Al-Awda.
Secondo quanto riferito da testimoni oculari, un missile lanciato da un aereo israeliano ha colpito direttamente il mezzo dei giornalisti, provocando la morte istantanea di tutti e cinque. Questo drammatico evento evidenzia non solo il pericolo che i professionisti dei media affrontano nella zona, ma anche la tensione crescente che caratterizza il conflitto. La perdita di vite umane, soprattutto in un contesto già segnato da grande violenza, rappresenta un ulteriore capitolo tragico nella storia recente di Gaza.
La tragedia dei neonati: il freddo che uccide
Il tragico bilancio non si limita alla morte dei giornalisti: durante la giornata di Natale, una neonata è morta di ipotermia in un accampamento ad Al-Mawasi, una zona costiera nel sud di Gaza. La piccola Sela Mahmoud Al-Fasih è stata trovata congelata a causa delle basse temperature, portando la comunità a riflettere sull’insostenibilità della situazione. Dottor Munir Al-Bursh, direttore generale del Ministero della Salute di Gaza, ha confermato la triste notizia attraverso un post su X.
La morte di Sela non è un caso isolato. Almeno altri due neonati, uno di tre giorni e uno di un mese, hanno perso la vita nelle ultime ore a causa del freddo e della mancanza di ripari adeguati, come riportato dal dottor Ahmed Al-Farra dell’ospedale Nasser di Khan Younis. La situazione a Al-Mawasi è drammatica; questa area, già sottoposta a intensi bombardamenti, ha visto migliaia di palestinesi sfollati trasferirsi nella speranza di trovare un rifugio sicuro, ma nella realtà sono costretti a vivere in tende improvvisate.
Le immagini condivise dalla CNN mostrano il corpo senza vita di Al-Fasih avvolto in lenzuola bianche, con il padre Mahmoud in un profondo stato di dolore mentre la tiene in braccio. La madre della piccola, Nariman, ha raccontato con commozione come cercava di tenerla calda, ma la mancanza di vestiti e coperte rendeva impossibile proteggere la neonata dalle rigide temperature invernali.
La crisi umanitaria e il numero straziante di vittime
Il conflitto in corso ha creato una crisi umanitaria devastante a Gaza, con una significativa incidenza su tutte le fasce della popolazione. Gli assalti israeliani, scaturiti in risposta a un attacco di Hamas del 7 ottobre, hanno devastato quartieri un tempo vivaci, lasciando dietro di sé macerie e una comunità traumatizzata. Le famiglie intere sono state decimate, con più di 45.000 palestinesi uccisi e oltre 107.000 feriti, secondo l’ultimo report del Ministero della Salute locale.
Con la popolazione civile in costante aumento, l’accesso a cibo, cure mediche e ripari adeguati è diventato sempre più difficile. Le condizioni di vita a Gaza si sono fatte insostenibili, con la carenza di beni essenziali che amplifica la crisi già critica dell’assistenza umanitaria. Mentre la comunità internazionale si interroga su come affrontare questa situazione complessa, la necessità di assistenza immediata è più evidente che mai. La vita per i palestinesi a Gaza si fa ogni giorno più insopportabile, mentre il conflitto continua a mietere vittime innocenti.
Ultimo aggiornamento il 26 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano