La situazione nel Mediterraneo continua a rimanere critica, con diversi gruppi di soccorso che chiedono interventi urgenti da parte delle autorità. La Life Support di Emergency ha contattato il centro di coordinamento del soccorso marittimo per richiedere un porto di riparo immediato a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Queste situazioni si susseguono nell’ambito di una crescente emergenza umanitaria, mentre i naufraghi soccorsi in mare affrontano precarietà e condizioni sfavorevoli.
Richiesta di un porto sicuro
Il comandante della Life Support, Domenico Pugliese, ha spiegato che il team sta navigando con a bordo 215 persone, soccorse in vari interventi nelle acque internazionali della Sar libica. Le previsioni meteo annunciano un peggioramento, con mare forza 7 nel tratto che devono attraversare per raggiungere il porto di Ancona. Per tale ragione, Emergency ha chiesto alle autorità di attribuirle un porto di sbarco più vicino. Nonostante le difficoltà, il Mrcc non ha ancora esaudito questa richiesta.
Secondo Emergency, un’opzione alternativa per garantire la sicurezza dei naufraghi sarebbe quella di trasferirli a Siracusa, dove si prevede di trasbordare 44 dei naufraghi più vulnerabili su un mezzo della guardia costiera. Il richiamo è chiaro: tutte le persone soccorse meritano di essere sbarcate in un porto sicuro il prima possibile, al fine di accedere a cure mediche e supporto psicologico. Emergency si è espressa anche su quanto sia necessario ridurre le sofferenze delle persone, evitando un viaggio di quattro giorni in condizioni avverse.
Strutture mediche e vulnerabilità
Marilena Silvetti, responsabile del team medico della Life Support, ha riportato che molte delle persone soccorse presentavano segni di debolezza e disidratazione. Alcune hanno subito ustioni chimiche a causa del contatto con una miscela di carburante e acqua di mare. Con il continuo deterioramento delle condizioni meteo, il rischio di mal di mare tra i naufraghi aumenta, mettendo ulteriormente a repentaglio la loro salute già compromessa.
Emergono preoccupazioni importanti riguardo la salute fisica e mentale dei naufraghi, che hanno già affrontato esperienze traumatiche nei loro Paesi d’origine e durante il lungo viaggio fino al mare. Garantire un accoglimento tempestivo e sicuro è fondamentale per permettere loro di ricevere assistenza nei momenti critici. Le criticità emergenti richiedono una risposta pronta e efficace da parte delle autorità marittime e sanitarie.
Altre operazioni di soccorso
A parte l’impegno della Life Support, il gruppo Mediterranea Saving Humans ha recentemente comunicato il successo di un’operazione di salvataggio effettuata dalla sua imbarcazione, la Safira. Oggi pomeriggio, i soccorritori hanno portato in salvo 28 persone, tra cui 12 minori, che si trovavano alla deriva in zona sar Tunisia. I naufraghi erano fuggiti dalla Libia e, sfortunatamente, il motore della loro imbarcazione ha preso fuoco. Le autorità sono state informate immediatamente, e il team di soccorso ha coordinato le operazioni con efficienza.
L’operazione di salvataggio è stata avviata dopo che l’equipaggio aveva avvistato indizi di un naufragio e un corpo senza vita nel mare. Nonostante la situazione drammatica, tutte le persone soccorse sono state immediatamente assistite dal team medico di bordo, che si sta occupando delle loro necessità immediate.
Le condizioni di vulnerabilità di queste persone, in fuga dalla Libia e provenienti da diversi Paesi dell’Africa subsahariana e occidentale, pongono ulteriori interrogativi sulla necessità di un intervento coordinato e tempestivo da parte della comunità internazionale.