Emilia-Romagna: bando per delocalizzazioni post alluvione in arrivo, attenzione ai casi urgenti

Emilia-Romagna: bando per delocalizzazioni post alluvione in arrivo, attenzione ai casi urgenti

L’Emilia-Romagna avvia due bandi per le delocalizzazioni post alluvione, puntando a garantire soluzioni abitative urgenti e adeguati indennizzi per le famiglie colpite dalla calamità.
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Emilia-Romagna: bando per delocalizzazioni post alluvione in arrivo, attenzione ai casi urgenti - Gaeta.it

La situazione in Emilia-Romagna dopo le recenti alluvioni richiede azioni rapide e concrete. La regione è attualmente al lavoro per lanciare due bandi distinti riguardanti le delocalizzazioni necessarie per le famiglie colpite. L’obiettivo è quello di rispondere prontamente a chi ha subito danni significativi e garantire una soluzione abitativa a lungo termine.

Due bandi per le delocalizzazioni: priorità alle situazioni più gravi

Attualmente, il governo regionale sta collaborando con la struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione per finalizzare un’ordinanza che preveda un primo bando che si concentri sulle delocalizzazioni più urgenti. Durante una conferenza stampa, il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha chiarito che è essenziale non procrastinare ulteriormente. “Se continuiamo a collezionare tutte le casistiche possibili – ha detto de Pascale – probabilmente non ne usciremo mai”.

Il presidente ha discusso con il commissario ingegner Curcio riguardo all’implementazione di un primo bando, evidenziando che per alcune abitazioni il rinvio della delocalizzazione rappresenta l’unica soluzione fattibile. De Pascale ha sottolineato l’importanza di non attendere condizioni ideali per agire, insistendo sulla necessità di procedere con la definizione dell’ordinanza senza ulteriori indugi.

Chiari indirizzi sulle abitazioni da delocalizzare

Le delocalizzazioni sono destinate prioritariamente a quelle case andate distrutte o situate all’interno degli argini e che non hanno più le caratteristiche di agibilità. Questa misura è considerata fondamentale per garantire la sicurezza e la stabilità delle famiglie colpite. Tuttavia, la questione degli indennizzi rimane cruciale.

La Regione ha sottolineato che gli attuali indennizzi di 1800 euro al metro quadro, come previsti nella prima bozza quando il commissario era il generale Figliuolo, non sono sufficienti per permettere una reale ricostruzione. De Pascale ha specificato che il valore stimato per le ristrutturazioni è insufficiente e che l’importo massimo degli indennizzi deve essere aumentato per coprire le reali esigenze delle famiglie.

Rivedere la normativa sugli indennizzi

La normativa attuale impedisce che l’indennizzo superi la cifra necessaria per ristrutturare una casa. De Pascale ha spiegato che “ci stiamo lavorando”, ribadendo l’urgenza di alzare il massimale degli indennizzi. Il presidente ha evidenziato che non si tratta di voler speculare, ma di fornire un aiuto concreto a persone in difficoltà, molte delle quali non sono ancora riuscite a ristrutturare le loro case anche due anni dopo gli eventi che le hanno colpite.

“È fondamentale arrivare a una cifra che realmente permetta alla gente di delocalizzarsi”, ha dichiarato. Questo è necessario per evitare situazioni in cui i fondi vengono disponibili, ma non vengono utilizzati dai cittadini, lasciando irrisolti i problemi abitativi.

La delocalizzazione come opportunità e non obbligo

È interessante notare che non ci sarà alcun obbligo per i residenti di delocalizzarsi, poiché questo sarebbe paragonabile a una forma di esproprio. De Pascale ha chiarito che in alcune situazioni di emergenza, chi decide di non avvalersi dell’opportunità di delocalizzazione potrebbe non avere accesso a futuri indennizzi. Tuttavia, questa possibilità rimane da definire nell’ordinanza che si sta per emanare.

Le misure discusse mirano a dare un aiuto concreto e a lungo termine a chi si trova in difficoltà, cercando di affrontare al meglio le conseguenze di eventi calamitosi che hanno colpito la regione in modo devastante.

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