Il rapporto annuale dell’Ispra sui rifiuti urbani pone l’Emilia-Romagna in una posizione di rilievo, evidenziando un significativo miglioramento nella raccolta differenziata. Con una percentuale del 77,1%, la regione si posiziona al secondo posto in Italia, preceduta solo dal Veneto. Questo risultato rappresenta un progresso notevole, dato che l’Emilia-Romagna ha guadagnato due posizioni, superando Sardegna e Trentino-Alto Adige rispetto all’anno precedente. Questo articolato prospetto evidenzia non solo l’impegno regionale, ma anche l’importanza delle politiche attentive alla sostenibilità ambientale.
Aumento della raccolta differenziata
L’Emilia-Romagna ha registrato un incremento della raccolta differenziata di 567mila tonnellate rispetto all’anno scorso, con un aumento del 3,0%. Questo porta il totale della raccolta differenziata a 19,5 milioni di tonnellate, cifra che sottolinea l’impegno della regione verso un modello di gestione dei rifiuti più efficace. Questo dato è fondamentale non solo per la salute del nostro ambiente, ma anche per il modello economico a lungo termine che la regione sta perseguendo. La capacità di raggiungere tali risultati non è solo il frutto di sforzi individuali, ma il risultato di una strategia coordinata che coinvolge cittadini, istituzioni e imprese.
Bologna e le città virtuose
Bologna, in particolare, emerge come un esempio virtuoso tra le città con oltre 200.000 abitanti, mettendo a segno un 72,9% di raccolta differenziata. Questa cifra rappresenta una crescita impressionante di quasi 10 punti rispetto agli anni precedenti, esprimendo un chiaro segnale di come gli sforzi locali stiano dando i loro frutti. Non solo Bologna ha superato l’obiettivo del 65%, ma ha anche scavalcato la media nazionale, attestandosi ben oltre il 70%. I dati indicano che al secondo e terzo posto tra le città di dimensioni simili ci sono Parma, che ha raggiunto l’80,9% , e Modena, con un 73,4% .
Politiche ambientali e risultati concreti
Irene Priolo, assessora all’Ambiente, ha commentato con entusiasmo questo risultato, sottolineando l’importanza di una pianificazione attenta e di obiettivi chiari. Questo è il terzo anno di implementazione delle politiche ambientali, e i numeri confermano una trasformazione tangibile verso un’economia più circolare. “Crescita nei tassi di raccolta differenziata è visibile, segno di un impegno collettivo che abbraccia cittadini, amministrazioni e aziende.” Investire in politiche ambientali ambiziose ha dimostrato di generare risultati concreti.
I dati provinciali della raccolta differenziata
Analizzando i dettagli a livello provinciale, Reggio Emilia si distingue con un’impressionante percentuale dell’83,3% , seguita da Forlì-Cesena all’81,7% e Parma con il 79,6% . Modena e Ravenna seguono a ruota, rispettivamente con il 78,7% e il 78,3% . Ferrara rimane stabile con una percentuale del 77,2% . Bologna, Piacenza e Rimini contribuiscono a questo panorama virtuoso, evidenziando un quadro complessivo incoraggiante per la crescita della raccolta differenziata.
Comuni a raccolta differenziata elevata
Un dato da mettere in evidenza è che il 43,3% dei comuni emiliano-romagnoli, ossia 143 su 330, ha raggiunto o superato l’80% di raccolta differenziata. Circa il 10% di essi, ovvero 34 comuni, ha toccato la soglia del 90%. Queste percentuali non solo testimoniano l’impegno delle comunità locali, ma incoraggiano anche altre a seguire l’esempio. Il report dall’Ispra dimostra che, per quanto riguarda i rifiuti conferiti separatamente, il rifiuto organico continua a dominare con un 36,7%, seguito da carta, vetro, legno, plastica e rifiuti ingombranti.
La situazione della raccolta differenziata in Emilia-Romagna si presenta come un compendio di eccellenza, cooperative e sforzi comunitari a favore della salvaguardia ambientale. Con questi risultati si evidenzia non solo la responsabilità collettiva ma anche la speranza in un futuro più sostenibile per tutti.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Sara Gatti