Recentemente, il rapporto ‘Pendolaria 2025’, pubblicato da Legambiente, ha messo in evidenza diversi aspetti critici e positivi riguardanti il trasporto pubblico in Italia, con focus speciale sull’Emilia-Romagna. Il documento sottolinea come solo una piccola porzione del bilancio regionale sia stata destinata al finanziamento del servizio ferroviario e all’acquisto di nuovo materiale rotabile, evidenziando un contesto di crescita dei passeggeri e suggerendo proposte concrete per un miglioramento necessario.
Investimenti limitati e necessità di cambiamento
Nel 2023, l’Emilia-Romagna ha destinato solo lo 0,65% del suo bilancio al servizio ferroviario, nonché all’acquisto di nuovi treni. Questo dato, riportato da Legambiente, solleva interrogativi sulla volontà di investire in un settore cruciale per la mobilità sostenibile. Mentre altre regioni italiane, come la Lombardia, mostrano un impegno ben maggiore nei trasporti, l’Emilia-Romagna deve affrontare una sfida significativa per attrarre utenti dal trasporto privato verso modi di spostamento più ecologici. La scarsità di investimenti sulla rete ferroviaria potrebbe compromettere non solo la qualità del servizio, ma anche la capacità di gestire un flusso di viaggiatori in costante aumento.
Aumento dei viaggiatori e confronto con il nord Italia
Un dato positivo dall’analisi di Legambiente è che nel 2023 il numero di viaggiatori sui treni regionali è tornato a crescere, superando il 19% rispetto ai dati del 2009 e registrando un incremento del 4% rispetto al 2019, anno che ha preceduto la pandemia. Tuttavia, nonostante questo incremento, l’Emilia-Romagna si trova a un bivio, con circa 200mila viaggiatori al giorno, rispetto ai 700mila della Lombardia. Le corse attive in regione sono 882, una cifra modesta se comparata alle 2.200 corse lombarde. Questo evidenzia una certa inadeguatezza nel servizio offerto, soprattutto in un momento in cui la domanda di mobilità cresce, rendendo essenziale l’implementazione di soluzioni più efficienti e integrate per il trasporto collettivo.
Le criticità delle linee ferroviarie locali
Legambiente ha anche evidenziato alcune delle linee ferroviarie più problematiche del territorio emiliano-romagnolo. Tra queste spiccano la Bologna-Portomaggiore, parzialmente sostituita da autobus a causa di lavori in corso, e la Bologna-Prato, che continua a subire ritardi e cancellazioni a causa di opere di potenziamento destinate a migliorare il servizio. Anche la linea Bologna-Ravenna-Rimini presenta significative criticità, tra cui ritardi e problemi di sovraffollamento. Queste situazioni mettono a rischio non solo l’affidabilità del servizio ma anche la soddisfazione degli utenti.
Proposte per un servizio ferroviario di qualità
Legambiente ha lanciato appelli chiari per migliorare la situazione del trasporto ferroviario in Emilia-Romagna. Tra le richieste, figurano l’aumento del numero di treni e delle loro frequenze, insieme al ripristino delle corse Intercity, che sono state tagliate nel corso degli anni per dare priorità all’Alta Velocità. Non meno importante è la realizzazione di un sistema di trasporti efficace nei capoluoghi, che possa garantire un’alternativa concreta all’uso dell’auto. Sebbene il progetto del tram a Bologna rappresenti un passo positivo, rimane fondamentale completare il Sistema Ferroviario Metropolitano e migliorare il trasporto pubblico locale per rendere l’accesso ai servizi veramente integrato e funzionale per tutti i cittadini.
L’Emilia-Romagna si trova sull’orlo di una trasformazione, e la capacità di affrontare queste sfide sarà decisiva per il futuro della mobilità sostenibile nella regione. I cittadini, i pendolari e l’intera comunità beneficeranno di un sistema di trasporto collaudato, capace di rispondere efficacemente alle loro esigenze di mobilità.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Armando Proietti