Il 11 marzo 2025, l’Organizzazione mondiale della sanità ha ricevuto un allarmante rapporto dal National Focal Point degli Stati Uniti. La comunicazione concerne un’epidemia di morbillo che ha già toccato quasi 400 casi. Questo intervento è stato necessario in virtù del Regolamento sanitario internazionale, dato che l’evento rappresenta un’anomalia con potenziale impatto sulla salute pubblica. I dati evidenziano un numero di casi e decessi mai visto dal 2015, segnalando una grave recrudescenza di questa malattia altamente contagiosa.
Casi e decessi in aumento
Dal 1 gennaio al 20 marzo 2025, sono stati registrati 378 casi di morbillo in 17 Stati americani, di cui due hanno portato a decessi, i primi registrati negli Stati Uniti in un decennio. I dati indicano che la maggior parte delle persone colpite sono bambini non vaccinati o con uno stato vaccinale sconosciuto, ripresentando così una gravità che non si vedeva da anni. Il tasso di ospedalizzazione risulta allarmante, raggiungendo il 17% dei casi, con le autorità sanitarie impegnate a contenere la situazione.
Le segnalazioni di casi legati a questa epidemia non si limitano al territorio statunitense, estendendosi anche in Messico, dove sono stati identificati contatti con le persone infette. Questa interconnessione pone in luce l’importanza della sorveglianza e delle misure di contenimento in ambito internazionale.
Focolai e misure di contenimento
Nel 2025, nel contesto di questo preoccupante evento di salute pubblica, i Centers for Disease Control and Prevention e altre agenzie governative sono mobilitate per cercare di contenere tre distinti focolai che totalizzano il 90% dei casi registrati. I focolai sono diventati un obiettivo chiave per le autorità sanitarie, le quali stanno lavorando affinché la situazione non sfugga di mano ulteriormente. È fondamentale notare che nel 2000 il morbillo era stato dichiarato eliminato negli Stati Uniti, con i casi successivi solitamente attribuibili a viaggiatori provenienti da aree in cui la malattia è ancora endemica.
Questa emergenza evidenzia l’importanza delle vaccinazioni nell’evitare la diffusione di malattie infettive. Le agenzie stanno effettuando campagne informative, mirate ad aumentare la copertura vaccinale e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione.
L’epidemia in Texas
Il focolaio più significativo si sta verificando in Texas, dove dal fine gennaio fino al 14 marzo 2025 sono stati riportati ben 259 casi nelle regioni di South Plains e Panhandle. Tra i pazienti colpiti, 34 sono stati ricoverati: il dato da solo evidenzia la gravità della situazione. Stando alle informazioni disponibili, il 99% delle persone infette non era vaccinato o aveva uno stato vaccinale sconosciuto. Purtroppo, tra i casi registrati si segnala anche il primo decesso avvenuto a febbraio 2025, riguardante un bambino in età scolare che viveva nell’area colpita dall’epidemia.
Il tasso di mortalità e i ricoveri ospedalieri associati a questa epidemia rendono chiaro quanto sia cruciale rafforzare la campagna vaccinale per evitare ulteriori perdite umane. Le autorità locali stanno prendendo misure urgenti per educare le famiglie sui rischi del morbillo e sull’importanza della vaccinazione, puntando a riacquisire il controllo su una malattia che sembrava sotto controllo.
Con l’aumento esportato dei casi, ci si aspetta una risposta coordinata non solo a livello nazionale ma anche internazionale, al fine di fronteggiare questa epidemia e proteggere la salute pubblica.