Entro la fine del 2024, il totale delle erogazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha sorpassato i 300 miliardi di euro. Questo è un risultato significativo per il programma, che rappresenta un vero e proprio salvagente per molti Stati membri dell’Unione Europea. Con esattamente 306,2 miliardi di euro erogati, si è raggiunto quasi il 50% dell’importo complessivo previsto dal Recovery Fund. Questa notizia è stata comunicata dal vice presidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, durante un’audizione presso le commissioni congiunte del Parlamento Europeo dedicate all’Economia e al Bilancio.
Analisi delle sovvenzioni e degli obiettivi raggiunti
Un aspetto interessante emerso dall’audizione riguarda il fatto che, limitando l’analisi alle sole sovvenzioni, si è superata la soglia del 55% degli importi totali impegnati. In questo contesto, Fitto ha segnalato che la più recente erogazione di fondi, pari a 122 milioni di euro, è avvenuta in favore dell’Estonia a marzo. Attualmente, il 28% di tutte le 7.115 tappe e obiettivi del Piano sono stati ufficialmente valutati come raggiunti dalla Commissione Europea. Inoltre, un ulteriore 20% è stato dichiarato completato dagli Stati membri.
Scadenze e sfide per gli Stati membri
È fondamentale che gli Stati membri comprendano l’urgenza della situazione, poiché hanno a disposizione solo 18 mesi per completare circa 5.000 target milestone. Fitto ha messo in evidenza l’importanza di accelerare i processi, avvertendo che il margine di manovra diminuisce rapidamente. I target e milestone devono essere raggiunti entro agosto 2026 per garantire il successo del Pnrr. Anche Valdis Dombrovskis, commissario all’Economia, ha ribadito questo concetto durante l’audizione, sottolineando la necessità di un’azione coordinata fra gli Stati membri.
Prospettive future per il Recovery Fund
L’evoluzione del Pnrr e le entità erogate rappresentano un passo cruciale per la ripresa economica dell’Unione Europea, che ha subito un durissimo colpo a causa della pandemia. Le misure previste dal Recovery Fund mirano a stimolare la crescita, sostenere l’occupazione e facilitare la transizione verde e digitale. Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi non è solo una questione di erogazione di fondi; richiede propriamente una pianificazione e una gestione efficiente da parte di ciascuno Stato membro.
Con l’approssimarsi delle scadenze, è evidente che le istituzioni europee e gli Stati membri devono cooperare attivamente per garantire che questi fondi siano utilizzati in modo efficace. Una comunicazione più stretta e la trasparenza riguardo l’avanzamento delle opere e degli investimenti saranno essenziali nei prossimi mesi. La Commissione Europea ha già espresso la sua disponibilità a supportare ogni iniziativa, ma è chiaro che senza un serio impegno da parte degli Stati membri, il traguardo finale rimarrà a rischio.