Eruzione vulcanica in Islanda: il cratere Sundhnúk torna in attività dopo anni di attesa

Eruzione vulcanica in Islanda: il cratere Sundhnúk torna in attività dopo anni di attesa

Eruzione del vulcano Sundhnúk in Islanda: evacuazioni a Grindavik e monitoraggio attivo dopo segnali sismici. L’area, già colpita da eventi simili, continua a destare preoccupazione tra le autorità.
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Eruzione vulcanica in Islanda: il cratere Sundhnúk torna in attività dopo anni di attesa - Gaeta.it

Una nuova eruzione vulcanica ha catturato l’attenzione del mondo qualche ora fa, quando il cratere Sundhnúk, situato nella penisola islandese di Reykjanes, ha iniziato a emettere lava. Le autorità locali avevano già previsto la possibilità di questo evento e, in seguito a segnali di attività sismica, hanno messo in atto misure di evacuazione per garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle vicinanze. Gli esperti stanno seguendo l’evoluzione della situazione con grande attenzione, considerando che l’area è stata già colpita da precedenti eruzioni nel passato recente.

La situazione attuale: evacuazioni e monitoraggio

Il vulcano ha eruttato nel pomeriggio, rilasciando lava e gas nel cratere. I residenti di Grindavik, una delle città più vicine all’area interessata, hanno ricevuto l’ordine di evacuazione. Circa quaranta abitazioni sono state lasciate in fretta mentre il centro turistico Blue Lagoon ha chiuso i battenti per sicurezza. I testimoni hanno riferito di un intenso sciame sismico che ha accompagnato l’emissione di magma. La rilevazione di oltre 200 piccoli terremoti dall’inizio dell’eruzione ha confermato l’attività vulcanica elevata. Questi eventi sono stati monitorati dall’Ufficio meteorologico islandese, che ha utilizzato GPS e sensori di pressione per valutare i movimenti sotterranei.

La storia delle eruzioni nella penisola di Reykjanes

L’area non è nuova a queste situazioni. Questo è l’undicesimo evento eruttivo della penisola di Reykjanes dal 2021 e rappresenta la continuazione di un ciclo attivo che si è aperto dopo circa 800 anni di quiete. Le fratture vulcaniche, che si sono aperte nel recente passato, hanno preoccupato le autorità rispetto alla sicurezza dei residenti. Inoltre, la lunghezza della fessura attuale ha superato i 500 metri, un segnale che la situazione potrebbe evolvere ulteriormente. Appena un anno fa, la stessa zona era stata oggetto di evacuazioni quando i segnali di attività vulcanica avevano preso piede. In ogni caso, la comunità locale si sta dimostrando resiliente e pronta ad affrontare questo evento naturale.

L’importanza della geologia islandese al centro dell’attenzione

La posizione geografica dell’Islanda la colloca sopra un hotspot vulcanico nel Nord Atlantico, rendendola un laboratorio naturale per gli scienziati. Ciò ha comportato una serie di eruzioni anche in passato, inclusa quella significativa del vulcano Eyjafjallajokull nel 2010, che aveva generato enormi colonne di cenere e causato gravi disagi nei viaggi aerei a livello internazionale. Il fenomeno delle eruzioni in Islanda non è quindi solo una questione locale, ma ha profonde implicazioni globali. Gli ambientalisti e i geologi continuano a studiare questi eventi per meglio comprendere le dinamiche della terra.

La situazione attuale è in continua evoluzione, e mentre esperti e autorità lavorano per garantire la sicurezza dei residenti, i turisti e gli appassionati di vulcani stanno seguendo attentamente gli sviluppi dell’eruzione del cratere Sundhnúk.

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