La tensione tra Ucraina e Russia sta raggiungendo nuovi picchi con l’introduzione di missili a lungo raggio nel conflitto. Le forze ucraine, supportate da munizioni di ultima generazione provenienti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, stanno intensificando le loro operazioni attaccando obiettivi strategici russi. Mosca, di contro, ha appena risposto con il lancio del missile intercontinentale RS-26 Rubezh, segnando un punto di svolta nella guerra.
La strategia ucraina: Atacms e Storm Shadow
Le forze armate ucraine hanno recentemente ricevuto missili Atacms, attualmente utilizzati per colpire obiettivi chiave nel territorio occupato dalle forze russe. Gli Atacms, di fabbricazione americana, offrono una portata massima di circa 300 km e sono stati impiegati in modo mirato per interrompere le linee di rifornimento nemiche. Inoltre, i missili Storm Shadow, forniti da Gran Bretagna e Francia, sono stati integrati nelle operazioni ucraine, aumentando ulteriormente la capacità offensiva di Kiev.
Questi armamenti rappresentano non solo un miglioramento della potenza di fuoco ucraina, ma anche una risposta alle continue aggressioni russe. Le autorizzazioni fornite da Washington e Londra sono state fondamentali per l’adozione di questi sistemi d’arma. L’efficacia di spingere la guerra nel profondo del territorio russo, attraverso l’impiego di missili a lungo raggio, potrebbe cambiare le dinamiche del conflitto, rendendo così più complessa la gestione del territorio da parte di Mosca.
L’ingresso del missile RS-26 Rubezh
In risposta alla crescente minaccia ucraina, la Russia ha lanciato il suo missile intercontinentale RS-26 Rubezh, un’arma progettata per colpire bersagli distanti e strategici. Questo missile, che vanta una gittata compresa tra 5500 e 6000 km, consente a Mosca di esercitare una potenziale pressione a livelli mai visti. Il debutto del Rubezh nel conflitto segna un cambio di passo, con l’obiettivo di mostrare la capacità di risposta immediata e devastante.
Il missile Rubezh, alla cui progettazione risalgono gli anni precedenti al 2010, non ha avuto un percorso di sviluppo privo di ostacoli. Le prove effettuate nel 2011 hanno inizialmente rivelato alcune problematiche, ma i successivi test condotti hanno finalmente permesso l’entrata in servizio nel 2016. Un aspetto cruciale del Rubezh è la sua versatilità: può essere armato sia con testate convenzionali che nucleari, aumentando così la sua potenziale letalità.
La Russia ha rivendicato l’utilizzo del Rubezh per colpire la regione di Dnipropetrovsk, una mossa che evidenzia l’obiettivo di Mosca di colpire infrastrutture e capacità militari ucraine. Le sue piattaforme di lancio mobili offrono ulteriore flessibilità, consentendo a Mosca di avvicinarsi al confine ucraino senza esporsi a rischi eccessivi.
Implicazioni future e scenari del conflitto
La guerra tra Ucraina e Russia ha ormai superato il confine tradizionale delle battaglie convenzionali, evolvendo in un conflitto di alta tecnologia caratterizzato dall’uso di missili a lungo raggio. Entrambe le parti stanno adattando le proprie strategie alle nuove realtà del campo di battaglia, portando a un incremento esponenziale di violenza e caos.
L’uso massiccio di armamenti avanzati come Atacms e Rubezh potrebbe generare un rischio significativo di escalation, con possibili ripercussioni non solo per le nazioni direttamente coinvolte, ma anche per la stabilità del continente europeo. Ogni attacco mirato e risposta armata contribuiranno a ridefinire gli equilibri del conflitto e potrebbero spingere ulteriormente verso un conflitto aperto e allargato.
La situazione attuale richiede attenzione e monitoraggio continuo, poiché le scelte strategiche fatte in questo frangente possono avere conseguenze durature e imprevedibili sul futuro della regione. Il conflitto ucraino, nel mezzo di queste nuove dinamiche, si preannuncia come una delle sfide più ardue del nostro tempo, richiedendo un’analisi attenta e approfondita da parte della comunità internazionale.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Elisabetta Cina