Esclusione da gita scolastica: una madre contesta la decisione della dirigente

Esclusione da gita scolastica: una madre contesta la decisione della dirigente

Una bambina di nove anni esclusa dalla gita scolastica per un pagamento tardivo solleva polemiche a Frosinone, mentre la madre intraprende azioni legali contro l’istituto per maggiore flessibilità.
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Esclusione da gita scolastica: una madre contesta la decisione della dirigente - Gaeta.it

La vicenda di una bambina di nove anni, esclusa dalla gita scolastica dell’Istituto Comprensivo IV Plesso Cavoni di Frosinone, ha sollevato polemiche e discussioni. La gita, fissata per il 14 aprile a Viterbo, ha visto la piccola non poter partecipare a causa del pagamento tardivo della quota di 48 euro. La madre ha cercato di far valere le proprie ragioni, ma l’istituto ha mantenuto fermamente la propria decisione, generando un clima di frustrazione e disappunto.

La motivazione dietro l’esclusione

La ragione principale dell’esclusione della bambina è legata al pagamento della quota di partecipazione, effettuato dalla madre alcune ore dopo la scadenza stabilita. Secondo le normative scolastiche, le scadenze per i pagamenti sono considerate cruciali per garantire la corretta organizzazione delle attività. In questo caso specifico, la dirigente scolastica ha comunicato che, nonostante il pagamento fosse infine arrivato, l’alunna non sarebbe stata ammessa alla gita. È stato suggerito alla madre di accompagnare la figlia di persona, una proposta che non è stata accettata.

La reazione della madre

La reazione della madre è stata di delusione e disapprovazione. Ha ritenuto inadeguata la proposta di portare la figlia al luogo della gita con il proprio veicolo, considerando che una soluzione di questo tipo non avrebbe rispettato l’importanza del momento scolastico per la bambina. La donna ha sottolineato che per gli studenti delle scuole medie dello stesso plesso era stata concessa una proroga di due giorni per un’altra gita, cercando così di argomentare la sua richiesta di maggiore flessibilità da parte dell’istituto.

La posizione della dirigente scolastica

Patrizia Danella, la dirigente dell’istituto, ha ribadito la fermezza della posizione della scuola. Ha evidenziato come il rispetto delle regole sia fondamentale per evitare situazioni problematiche in futuro. L’organizzazione delle gite scolastiche richiede coordinamento e rispetto delle procedure; per questa ragione, i ritardi nei pagamenti non possono essere tollerati. La dirigente ha chiarito che ogni eventuale eccezione avrebbe potuto compromettere l’intero programma della gita.

La madre cerca assistenza legale

Di fronte al diniego della scuola, la madre ha deciso di intraprendere un’azione legale, rivolgendosi a un avvocato. Questo passaggio segna un momento di tensione non solo per la famiglia coinvolta, ma anche per la comunità scolastica, chiamata a riflettere sulle norme interne e sulla loro applicazione. La questione solleva interrogativi più ampi sulla flessibilità delle istituzioni scolastiche nei confronti delle famiglie e sulla capacità di gestione delle situazioni straordinarie nell’ambito dell’istruzione.

Questa situazione mette in luce la complessità delle regole scolastiche e le difficoltà che possono sorgere quando si cerca di bilanciare il rispetto delle norme con le esigenze e le situazioni personali delle famiglie. La vicenda continua a essere seguita con attenzione, mentre genitori e amministratori scolastici riflettono su come affrontare casi simili in futuro.

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