Un uomo, escursionista di origine straniera, è stato soccorso in serata sulle creste del monte Baldo, dopo essersi trovato in difficoltà causate da condizioni climatiche avverse e da un equipaggiamento inadeguato. L’intervento ha coinvolto diverse squadre di soccorso, sia da Verona che da Ala, in Trentino.
condizioni del soccorritore e contesto dell’allarme
L’escursionista – le cui generalità non sono state rese note – era partito con un abbigliamento e calzature non adatti alle condizioni del Monte Baldo, dove la presenza di neve era ancora consistente nel tratto vicino alla forcella di Valdritta. La zona si trovava inoltre in un peggioramento meteorologico, con temperature rigide e una fitta nebbia che ha complicato le operazioni di recupero. L’uomo ha chiesto aiuto perché, infreddolito e disorientato, non riusciva più a tornare indietro sulle proprie gambe.
L’allarme è stato lanciato in serata, quando il disagio si è fatto evidente. Le condizioni invernali persistenti in quota hanno reso complesso muoversi senza l’attrezzatura idonea; gli scarponi normali e i capi leggeri non fornivano protezione al freddo intenso, e il peggioramento del meteo ha aggravato la situazione dell’escursionista.
difficoltà climatiche e attrezzatura inadeguata
Le condizioni meteorologiche avverse e l’abbigliamento non idoneo hanno costituito un rischio serio. Il freddo intenso e la nebbia fitta hanno limitato la visibilità e aumentato il pericolo di disorientamento per l’escursionista.
operazioni di soccorso e difficoltà affrontate dalle squadre
Inizialmente hanno operato 10 soccorritori del Soccorso alpino di Verona e Ala, saliti a piedi per raggiungere l’uomo. A loro si sono aggiunti altri 4 operatori in un secondo momento, in risposta alle esigenze di gestione dell’emergenza. I primi tentativi di intervento con l’elicottero di Verona emergenza sono stati interrotti a causa della nebbia fitta che limitava la visibilità e rendeva il volo rischioso.
La scelta è caduta quindi su un approccio via terra, con le squadre che hanno fatto la salita a piedi fino a una quota di circa 2.100 metri. L’area della forcella di Valdritta, a quelle altitudini, presenta tratti impervi e condizioni meteo mutevoli. Il personale ha affrontato le difficoltà del percorso, il freddo, e la ridotta visibilità. L’intervento si è prolungato fino a tarda sera.
coordinamento e mezzi impiegati
La collaborazione tra le squadre e l’adattamento alle condizioni difficili sono stati determinanti per il successo dell’operazione. L’impossibilità di usare l’elicottero di Verona ha imposto un intervento più lungo e impegnativo via terra.
intervento finale con eliambulanza e trasferimento in ospedale
Verso le 20.30, una pausa nelle nubi ha permesso all’eliambulanza di Trento di sorvolare la zona e di raggiungere il luogo dove si trovava l’escursionista. A quel punto, il velivolo ha potuto atterrare o effettuare un recupero aereo, imbarcando l’uomo per portarlo rapidamente fuori dalla montagna.
Il trasferimento è stato diretto all’ospedale, dove il soccorso sanitario avrebbe potuto verificare lo stato di salute dell’escursionista, poi valutato in base alle condizioni di ipotermia e affaticamento provocate dall’esposizione prolungata al freddo e dallo sforzo in quota.
impatto e importanza del soccorso in montagna
L’intervento ha dimostrato la complessità del soccorso in montagna soprattutto con condizioni meteo invernali fuori stagione. Ogni anno il Monte Baldo registra emergenze simili, in particolare quando escursionisti non preparati si avventurano sulle sue creste. Le operazioni hanno richiesto un lavoro coordinato tra diverse squadre e l’uso congiunto di mezzi aerei e di terra, fino alla messa in salvo dell’escursionista straniero.