Un’importante esercitazione antincendio si è svolta oggi all’ansa diportistica del porto di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. L’evento, orchestrato dalla Guardia Costiera, ha coinvolto molteplici forze di pronto intervento e soccorso, simulando una situazione di emergenza di grande complessità e rilevanza. Questa attività ha avuto lo scopo di testare la preparazione e la sinergia delle diverse entità che operano nel settore della sicurezza portuale.
Scenari di emergenza simulati
L’esercitazione ha preso avvio con un’operazione marittima standard, un rifornimento di carburante, quando improvvisamente un incendio è divampato a bordo di un’unità da diporto. Le fiamme hanno creato un’ulteriore complicazione quando un passeggero, coinvolto in un’esplosione, è caduto in mare. Questo scenario critico è stato segnalato in primo luogo da un socio del Circolo Nautico Sambenedettese alla Centrale Unica di Risposta – 112, che ha attivato le necessarie procedure di emergenza, coinvolgendo tutte le sale operative pertinenti.
La simulazione ha permesso di osservare come le forze coinvolte rispondono in situazioni di crisi e la necessità di una comunicazione efficace tra i diversi gruppi, anche in scenari complessi. La gestione di emergenze marittime richiede infatti una prontezza e una coordinazione impeccabili, elementi messi a dura prova durante questa esercitazione.
Attivazione delle forze di soccorso
A seguito della segnalazione, la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto ha subito attivato il piano antincendio portuale. Tre motovedette e due pattuglie di terra sono state inviate tempestivamente sul luogo del sinistro. Nell’arco di pochi minuti, anche due mezzi dei Vigili del Fuoco sono intervenuti per combattere le fiamme e mettere in sicurezza l’area colpita dall’incendio.
L’operazione ha richiesto anche l’assistenza della polizia locale, necessaria per regolare il traffico veicolare nelle zone circostanti, garantendo così che le operazioni di emergenza potessero svolgersi senza intoppi. Questo coordinamento tra le varie forze di soccorso si è rivelato fondamentale per il buon andamento della simulazione e ha messo in luce l’importanza del lavoro di squadra in situazioni critiche.
Recupero e soccorso del ferito
Un momento chiave dell’esercitazione è stata l’operazione di recupero di un ferito, impersonato da un giovane operatore del 1/o Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera. Il ragazzo, equipaggiato con una muta stagna di ultima generazione, è stato salvato e issato a bordo della Motovedetta Sar CP 843. Qui, il personale del 118, già in attesa in banchina, ha iniziato le prime cure mediche necessarie.
Il ferito è stato successivamente trasportato in ospedale tramite eliambulanza, un’operazione che ha dimostrato la prontezza e l’efficacia del servizio di emergenza. Questo passaggio, cruciale in una situazione di emergenza, evidenzia l’importanza di una preparazione adeguata e del funzionamento coordinato dei vari servizi coinvolti nelle operazioni di soccorso.
Analisi finale dell’esercitazione
Al termine dell’esercitazione, è stato organizzato un debriefing operativo, durante il quale tutte le entità coinvolte hanno analizzato i tempi di risposta, le procedure adottate e i flussi di comunicazione fra le squadre. Questo incontro ha avuto l’obiettivo di valutare i punti di forza e le aree di miglioramento, in un’ottica di continua crescita e ottimizzazione dell’efficacia operativa.
La comandante della Capitaneria di Porto, Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, ha sottolineato l’importanza di questo tipo di esercizi: “Ci esercitiamo di continuo, stressiamo le nostre organizzazioni, per farci trovare pronti. Perché, per quanto possiamo sperare che non accada mai nulla, sappiamo che solo grazie alla prontezza del nostro intervento possiamo salvare la vita di chi è in pericolo.” Una riflessione che mette in luce quanto sia fondamentale mantenere alta la vigilanza e la preparazione operativa in ambito marittimo.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Laura Rossi