Esercitazione "mare aperto 25": oltre 6.000 militari e 120 mezzi per la sicurezza marittima

Esercitazione “mare aperto 25”: oltre 6.000 militari e 120 mezzi per la sicurezza marittima

L’esercitazione NATO “Mare aperto 25” coinvolge 6.000 militari e 120 mezzi nel Mediterraneo, puntando a migliorare l’addestramento navale e la prontezza operativa contro minacce complesse.
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Esercitazione "mare aperto 25": oltre 6.000 militari e 120 mezzi per la sicurezza marittima - Gaeta.it

L’operazione “Mare aperto 25”, che ha avuto inizio nei giorni scorsi, rappresenta un importante appuntamento annuale per le forze armate della NATO in ambito marittimo. Coinvolgendo circa 6.000 militari provenienti da otto nazioni, questa esercitazione si distingue per magnitudine e scopo. Con la presenza di 120 mezzi tra navi, sommergibili, aerei, elicotteri e droni, gli interventi si concentreranno sul miglioramento dell’addestramento delle forze navali. L’enfasi è posta sulla preparazione a situazioni complesse e realistiche.

Formazione integrata: un approccio congiunto

Nel Mediterraneo centrale, l’operazione si svolgerà per tre settimane, vedendo la partecipazione di diverse componenti delle forze armate italiane, tra cui l’Esercito, l’Aeronautica Militare, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto. Questa sinergia tra le varie forze mira ad affrontare scenari operativi complessi, con particolare attenzione all’addestramento per il contrasto delle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari . L’addestramento delle unità navali non si limita alla dimensione acquatica; è prevista la valutazione delle possibili conseguenze a terra delle minacce affrontate in mare.

Per affinare le risorse sanitarie durante tali operazioni, a Civitavecchia è previsto l’istituzione di un “Posto medico avanzato”. Questa struttura sarà fondamentale per gestire emergenze simulate, in particolare quelle derivanti da contaminazioni chimiche, contribuendo a garantire sicurezza e prontezza di risposta in situazioni di crisi.

L’anfibio Trieste: un debutto significativo

Quest’anno segna l’esordio operativo della nave d’assalto anfibio multiruolo Trieste, una delle più grandi unità realizzate in Italia dal secondo dopoguerra. Questa nave prende il posto della Nave Garibaldi, che ha servito per oltre 40 anni. Durante l’esercitazione, il gruppo navale anfibio, noto come Amphibious Task Group, farà tappa a Cagliari fino al 30 marzo. I visitatori avranno l’occasione di esplorare le unità navali, incluso il Trieste, ormeggiato presso il molo Rinascita, insieme ad altre navi come la San Giusto, la San Giorgio e la San Marco.

Questo debutto non è solo un momento memorabile per la Marina Militare italiana, ma rappresenta anche un importante passo nella modernizzazione delle flotte navali. La Trieste offre capacità avanzate, rendendola un elemento cruciale nella logistica e nelle operazioni di supporto alle forze.

Un test cruciale per l’interoperabilità delle forze

L’ammiraglio Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale, ha sottolineato l’importanza di questa esercitazione come test per valutare l’interoperabilità delle diverse forze presenti. “Mare aperto 25” ha come obiettivo principale il potenziamento della prontezza operativa e la coesione tra i vari reparti, per garantire la sicurezza marittima e difendere gli interessi nazionali.

Le sfide affrontate, dai conflitti ai disastri naturali, richiedono un approccio coordinato e flessibile. Questa edizione dell’esercitazione mira a preparare le forze a operare in scenari sempre più complessi e instabili, affinché possano rispondere adeguatamente a qualsiasi emergenza possa verificarsi. La sinergia tra le nazioni partecipanti non solo rafforza il legame tra le forze armate, ma favorisce anche la condivisione di conoscenze e capacità strategiche, essenziali in un contesto internazionale in continua evoluzione.

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