Il caso della donna di 63 anni morta in circostanze violente si è arricchito di nuovi dettagli grazie alle perizie mediche. La procura punta su una ricostruzione precisa degli eventi, mentre due perizie di parte, incaricate rispettivamente dal marito e dal fratello, offrono versioni divergenti. Questo intreccio complica le indagini sul decesso, che resta al centro dell’attenzione giudiziaria e mediatica.
La perizia della procura: confermato prima il pestaggio poi la morte violenta
Cristina Cattaneo, medico legale noto a livello internazionale, ha redatto una relazione dettagliata per la procura che indaga sul decesso della donna di 63 anni. Secondo il documento firmato da Cattaneo, la vittima ha subito un’aggressione fisica prima dello stato terminale, con colpi che avrebbero causato lesioni gravissime. L’analisi scientifica ha evidenziato un trauma consistente, sufficiente a provocare la morte.
La strategia della procura punta su queste evidenze, sostenendo che il decesso non sia stato casuale o consequenziale a una caduta, ma un omicidio aggravato da percosse. Nel referto medico-legale si descrivono dettagli precisi sulle modalità del pestaggio: i segni sul corpo, la sequenza temporale degli eventi e il rapporto di causalità con la morte. Questi elementi sono destinati a rafforzare l’ipotesi accusatoria contro l’unico indagato, il marito.
Le perizie di parte per il marito: una ricostruzione difensiva con dubbi sulle cause
Per conto di Sebastiano Visentin, unico indagato nel procedimento, è stata affidata una perizia medica che si discosta nettamente dalla versione della procura. In questo studio difensivo si mette in dubbio l’ipotesi del pestaggio come causa principale del decesso. La tesi presentata suggerisce che le lesioni riportate dalla donna possano essere conseguenza di un evento accidentale o di una condizione preesistente non riconducibile direttamente a un’aggressione.
Gli esperti incaricati dalla difesa inscenano un quadro clinico alternativo, in cui il ruolo del marito è minimizzato o negativamente interpretato. Le incongruenze tra le perizie rappresentano uno snodo cruciale per l’andamento del processo, creando zone di incertezza che solo ulteriori accertamenti potranno chiarire. Il lavoro dei periti punta anche a smentire la presenza di un nesso causale diretto tra le ferite e la morte.
Una versione differente arriva dalla perizia di parte per il fratello di lilli
Anche il fratello della vittima, Sergio Resinovich, ha voluto una perizia a supporto delle proprie istanze. Questa terza relazione si colloca in modo diverso rispetto alle due precedenti. La perizia di Resinovich cerca di intrecciare elementi delle due versioni ma mantiene una posizione che ribadisce il carattere violento dell’evento. Riesaminando i dati bio-medici, il documento sottolinea la presenza di segni di aggressione, ma non sempre questi risultano strettamente legati all’atto finale che ha portato alla morte.
In questa ricostruzione si portano all’attenzione aspetti meno evidenti emersi dall’esame, come possibili cause secondarie o concause. Il parere medico interpreta alcuni segni corporei come indizi utili per indagare più a fondo la dinamica, suggerendo quindi proseguire la ricerca di una verità più precisa e articolata.
L’impatto delle perizie sul caso legale e sulle indagini in corso
Il quadro processuale si complica con le perizie che evidenziano cause della morte o circostanze molto diverse. Le autorità giudiziarie dovranno valutare con attenzione ogni dettaglio, confrontare i referti e individuare punti di contatto o divergenze fondamentali. La figura del marito rimane centrale, ma le risultanze scientifiche mostrano ancora elementi controversi su cui lavorare.
Le autorità possono prevedere ulteriori approfondimenti, per esempio nuove autopsie, analisi tossicologiche o ricostruzioni tecniche, per superare le incongruenze attuali. Al momento il caso resta aperto, con la procura che si basa sulla perizia di Cattaneo per sostenere l’ipotesi di omicidio, mentre la difesa e il fratello offrono versioni differenti da verificare. La complessità di questo procedimento riflette la difficoltà di stabilire con certezza le cause e la dinamica di una morte avvolta da dubbi.