Un boato ha scosso Torino, più precisamente il quartiere Barriera di Milano, creando panico tra i residenti. Il forte scoppio è avvenuto in un appartamento di una palazzina di tre piani situata in corso Giulio Cesare, lasciando dietro di sé una scia di paura e disagi. Gli abitanti hanno descritto la situazione come surreale, pensando quasi a un attacco. Sebbene non si registrino vittime, quattro persone hanno riportato ferite e sono state trasportate d’urgenza agli ospedali CTO e San Giovanni Bosco.
Panico tra i residenti
Il fragore dell’esplosione è stato avvertito anche a grande distanza, generando confusione e preoccupazione tra gli abitanti. La sensazione di spavento ha preso il sopravvento, tanto che alcuni residenti, come Johnny Frasciello, hanno inizialmente pensato a un terremoto. “In quell’istante, quando abbiamo sentito il boato, ci siamo affacciati e a quel punto ci sembrava di vivere un incubo. Abbiamo visto una finestra finire su un albero di fronte,” ha raccontato Frasciello, rivelando il momento di terrore vissuto. La deflagrazione ha provocato anche il crollo parziale di un balcone, attirando l’attenzione di chi si trovava nelle vicinanze.
Oltre alla paura immediata, la scena generale ha lasciato un segno indelebile, alimentando il senso di vulnerabilità tra i residenti. La testimonianza di quelli che si trovavano nei dintorni racconta di attimi di grande incertezza e di come l’esplosione possa aver cambiato, almeno temporaneamente, la vita quotidiana della comunità. La rapidità con cui i vigili del fuoco e le forze dell’ordine sono intervenuti ha contribuito a gestire l’emergenza, stabilizzando una situazione già grave.
Cause dell’esplosione
Le indagini preliminari indicano che la causa dell’esplosione sia da ricondurre a una fuga di gas, verosimilmente innescata dagli interventi di ristrutturazione in atto nell’appartamento interessato dal dramma. La famiglia che occupa l’immobile, proveniente dal Centrafrica, aveva acquistato la casa circa un anno fa e stava eseguendo opere di ammodernamento. “Mia moglie ed io sentivamo continuamente il suono del trapano, persino poco prima dell’evento,” ha osservato Frasciello, suggerendo che i lavori potessero aver danneggiato l’impianto di alimentazione del gas, con conseguenze devastanti.
A seguito dell’esplosione, i vigili del fuoco si sono adoperati per spegnere i focolai d’incendio, mentre la sicurezza dell’area è stata garantita dall’intervento di carabinieri e polizia. Tra le persone coinvolte, due feriti sono stati trasportati al CTO con ustioni lievi, mentre altri due sono stati portati al San Giovanni Bosco per cure mediche. Michele Perrucci, un residente che si trovava nella propria auto danneggiata, ha condiviso la sua impressione: “Inizialmente ho pensato a un attentato; subito dopo, la realtà dell’incendio si è palesata.”
Preoccupazioni per la sicurezza
Il palazzo di corso Giulio Cesare ha richiamato l’attenzione in precedenti occasioni per problematiche legate alla sicurezza, compresa la presenza di bombole di gas in appartamenti e nel cortile. Solo due mesi fa, la polizia municipale aveva effettuato un sopralluogo per controllare la situazione. I residenti non nascondono la loro preoccupazione, citando il condominio come “una bomba a orologeria.” Le attuali indagini si stanno concentrando sulla possibilità che la presenza di bombole di gas abbia avuto un ruolo decisivo nel mettere in moto la catena di eventi che hanno portato all’incidente.
La reazione della comunità è stata immediata e la discussione si è incentrata sulle misure di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di simili eventi in futuro. Con questo episodio, si pone l’accento sull’urgenza di rivedere le normative in materia di sicurezza degli edifici e sulla gestione delle tubazioni del gas negli impianti. Gli abitanti si chiedono come evitare che situazioni tanto gravi possano ripetersi, esprimendo la necessità di risposte concrete e urgenti.
Il quartiere Barriera di Milano rimane sotto shock, con i residenti ancora scossi dall’accaduto. L’attenzione adesso si rivolge verso il futuro, sperando che i necessari cambiamenti possano garantire una maggiore sicurezza collettiva.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Armando Proietti