L’arte contemporanea spesso esplora temi di grande impatto sociale e culturale, e l’installazione ‘Pastorale’ di Nico Vascellari non fa eccezione. Inaugurata in occasione dell’Art Week, l’opera si distingue all’interno della Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano. Qui, tra le storiche opere artistiche, spunta un prato di erbacce, simbolo di resistenza e rinascita. L’installazione è accessibile al pubblico fino al 2 giugno e rappresenta una riflessione sull’importanza della vita e della natura.
L’installazione: un’opera di resistenza
Nico Vascellari, l’artista dietro l’idea, ha voluto spiegare il significato profondo di ‘Pastorale’. Con emozione, ha ringraziato il suo team per il lavoro svolto, sottolineando che oggi l’arte sembra perdere il suo peso nel panorama culturale. “Non parla di pace o di guerra ma di resistenza,” ha affermato. Dichiarazioni che mettono in luce il legame tra arte e lotta, dove la crescita delle piante nel cemento diventa un atto di ribellione. Secondo Vascellari, queste piante, che riescono a prosperare in ambienti ostili, sono un simbolo magico che invita a riflettere sul valore della vita e sull’importanza di perseverare.
L’installazione nasce da questa visione di resilienza. Vascellari ha paragonato le erbacce a una sacralità , riempiendo di significato la loro forza nel rimanere in vita nonostante le difficoltà . La sua prospettiva offre una nuova interpretazione della vita che rinasce, sottolineando che ogni tentativo di riemergere dalla criticità è una conquista. Nel contesto di una sala storica come quella delle Cariatidi, l’opera di Vascellari diventa interattiva, invitando i visitatori a condividere questo messaggio di speranza.
La cura dell’ambiente e la memoria storica
Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Codalunga, la mostra è curata da Sergio Risaliti. La scelta della location non è casuale. L’assessore alla cultura Tommaso Sacchi ha commentato sull’intensità dell’installazione, mettendo in risalto il dialogo tra memoria e rinascita che caratterizza la Sala delle Cariatidi. Questa sala, già segnata dalla devastazione dei bombardamenti del 1943, diventa quindi il luogo adatto per esprimere una visione di rinascita e di rispetto nei confronti della natura.
Il contrasto tra la bellezza dell’opera di Vascellari e le cicatrici del passato è evidente e invita i visitatori a riflettere su come la storia interagisca con l’arte e l’ambiente. Lo spazio non è solo un contesto espositivo, ma diventa un simbolo di una rinnovata consapevolezza ecologica. ‘Pastorale’ spinge il pubblico a considerare l’importanza di prendersi cura dell’ambiente, interrotta solo da un immenso rispetto per il passato e la storia rappresentata dalle Cariatidi.
Elementi interattivi e impatto dell’installazione
Al centro della sala emerge una grande scultura circolare in acciaio, posata su uno strato di terreno. Questa scultura non è solamente un elemento decorativo; emette scoppiettii fragorosi che accompagnano la caduta di semi di erbacce. Questi semi, solitamente estirpati e considerati infestanti, sono al centro dell’installazione, simboleggiando la potenza della vita che si afferma anche nei luoghi più inaspettati.
L’artista ha condiviso un ricordo dell’infanzia. Racconta di un episodio in cui inghiottì un nocciolo di ciliegia, temendo che potesse germogliare dentro di lui. Questa memoria si trasforma ora in una sorta di ideale al quale aspirare, dove la natura e la vita ipotetica che scaturirebbe da un nocciolo ingoiato assumono un significato nostalgico e positivo. A tal proposito, i materiali utilizzati nell’installazione non saranno sprecati, essendo progettati per essere riutilizzati. Le piante, invece, saranno donate a chiunque ne voglia prendersi cura, permettendo quindi un proseguimento di vita oltre lo spazio espositivo.