Le esportazioni delle imprese emiliano-romagnole hanno subito una flessione del 2% nel 2024, totalizzando 83.632 milioni di euro. Questa notizia emerge dalle analisi condotte dall’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna, che ha messo in evidenza il posizionamento della regione nel contesto dell’export nazionale. L’Emilia-Romagna detiene attualmente il 13,4% delle esportazioni italiane, posizionandosi al secondo posto dopo la Lombardia, che si attesta al 26,3%, seguita dal Veneto con il 12,9%, dalla Toscana con il 10,1% e dal Piemonte con il 9,7%.
Analisi dei settori esportatori
Approfondendo i dati per settori, emerge una realtà differente per alcuni comparti. Il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ha registrato un incremento significativo del 9,8% nelle vendite estere, un risultato che riflette l’importanza di questi ambiti per l’economia regionale. D’altra parte, il settore dei macchinari e delle apparecchiature ha mostrato una contrazione preoccupante, con un calo del 7,3%. Il valore delle esportazioni in questo settore è sceso a poco meno di 22.408 milioni di euro, rappresentando il 26,8% del totale, mantenendosi comunque come la voce principale dell’export della regione.
Al contrario, l’industria alimentare e delle bevande ha mostrato segni di crescita rilevanti, con un incremento del 7,2% rispetto al 2023. Anche il segmento dei mezzi di trasporto ha fatto registrare una crescita, del 4,7%, contribuendo in maniera positiva al bilancio delle esportazioni. Questi dati evidenziano la diversificazione dell’economia emiliano-romagnola e l’importanza di avere settori robusti che possono compensare le flessioni in altre aree.
Le principali destinazioni delle esportazioni
Riguardo alle destinazioni, l’Europa rimane il mercato predominante per le esportazioni emiliano-romagnole, ricevendo il 63,7% del totale, per un valore di 53.268 milioni di euro. Tuttavia, le esportazioni verso il vecchio continente hanno registrato un calo del 3,1%. In particolare, le vendite verso la Germania sono diminuite del 4,4%, mentre quelle dirette in Francia hanno visto una flessione pari al 4,2%. Movimenti più favorevoli si sono invece osservati verso la Spagna, che ha registrato un incremento del 3,1%, e la Grecia, con un notevole aumento del 14,4%.
Uscendo dai confini europei, gli Stati Uniti si confermano come il principale mercato extraeuropeo, con un leggero incremento delle esportazioni , che hanno raggiunto un ammontare pari a 10.482 milioni di euro, ovvero il 12,5% del totale. Anche i mercati asiatici hanno avuto una performance positiva, con un incremento dell’1,5%, portando il totale a 12.116 milioni, corrispondente al 14,5% dell’export regionale.
Un contributo significativo all’andamento delle esportazioni nel continente è arrivato dai mercati del Medio Oriente, che hanno visto un aumento delle vendite del 9,6%, spinti in particolare dai risultati ottenuti negli Emirati Arabi Uniti con un incremento del 19,1%. Questi trends evidenziano come la diversificazione dei mercati e l’apertura a nuovi sbocchi commerciali siano elementi cruciali per sostenere le esportazioni emiliano-romagnole in un contesto economico globale in continua evoluzione.