La Base aerea di Aviano, situata in Pordenone, sta attraversando un periodo di turbolenza a seguito dell’annuncio di 44 esuberi nei servizi commerciali. La notizia è emersa durante una commissione congiunta delle forze armate americane, che ha coinvolto anche le segreterie sindacali nazionali. Con queste decisioni, il rischio di impatti significativi sulla comunità locale e sull’economia del territorio si fa sempre più concreto.
Esuberi e appalti esterni: cosa sta accadendo
La situazione attuale
Al termine degli incontri tra le forze armate americane e le parti sociali, Angelo Zaccaria, coordinatore nazionale Air Force della Uil, ha comunicato che la chiusura dell’ufficio paghe è imminente, con la decisione di esternalizzare questo servizio. Ciò comporterebbe un’immediata riduzione di quattro posti di lavoro, ma il quadro si fa ancora più complesso con la fusione del Four Season, un negozio situato in Area 1 della base, con l’Exchange presente nell’area aeroportuale. La ristrutturazione porterebbe a un totale di 40 posti di lavoro a rischio.
Rischi per i lavoratori e le famiglie
Questi cambiamenti non solo mettono in discussione i posti di lavoro degli attuali dipendenti, ma creano anche un clima di incertezza per le famiglie coinvolte. La preoccupazione di Zaccaria è che una riduzione così drastica di personale non possa che generare tensioni sociali e danneggiare ulteriormente l’economia della zona. La base di Aviano è un importante datore di lavoro per molti e le ricadute delle decisioni sul lavoro sono una fonte di ansia nelle comunità vicine.
Le contraddizioni degli accordi bilaterali
Impegni non rispettati
Durante le discussioni, Zaccaria ha sottolineato come queste azioni siano in netta controtendenza rispetto agli accordi bilaterali in materia di lavoro. Tali intese prevedono che la forza lavoro nelle strutture militari sia locale e assunta direttamente dallo stato ospite, in cambio dei disagi causati dalla presenza militare, che comprende problematiche come inquinamento, rumore e traffico lungo le strade limitrofe.
Il rischio di esternalizzazione
Le dichiarazioni del sindacalista mettono in evidenza la percezione, diffusa tra i lavoratori, di una volontà precisa da parte delle autorità militari di appaltare i servizi. Questo scenario mette in pericolo la forza lavoro locale, che si trova a dover fare i conti con la crescente sostituzione di personale italiano con lavoratori americani non sempre autorizzati a occuparsi di tali mansioni in Italia. Questo fattore contribuisce a irrigidire ulteriormente la situazione lavorativa ed economica nella regione.
La reazione delle organizzazioni sindacali
Mobilitazione dei lavoratori
Le organizzazioni sindacali, in risposta a queste misure, hanno già avviato assemblee con i lavoratori, riscontrando un’alta partecipazione e un diffuso malcontento. La presenza e l’attivismo dei sindacati sono cruciali in questa fase delicata; i rappresentanti hanno avvertito l’urgenza di difendere i diritti dei lavoratori e di mantenere i posti di lavoro nell’area.
Futuro incerto per la base e il territorio
Con l’incertezza che avvolge i destini lavorativi dei vari dipendenti, il futuro della base di Aviano e delle comunità circostanti rimane appeso a un filo. Non è chiaro come si svilupperà la situazione nelle prossime settimane, ma le ripercussioni sociali ed economiche delle scelte militari si faranno sicuramente sentire. La battaglia per salvaguardare i posti di lavoro e le condizioni di lavoro nella base sta quindi entrando in una fase cruciale.