Etna in eruzione: aumento delle esplosioni e nuova attività lavica

Etna in eruzione: aumento delle esplosioni e nuova attività lavica

L’Etna mostra un’intensificazione dell’attività vulcanica con esplosioni nei crateri e flussi lavici preoccupanti, richiedendo monitoraggio costante per garantire la sicurezza di residenti e turisti.
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Etna in eruzione: aumento delle esplosioni e nuova attività lavica - Gaeta.it

L’Etna continua a destare attenzione con la sua attività vulcanica, caratterizzata da fasi di intensità variabile. Gli ultimi aggiornamenti registrano un incremento delle esplosioni nei crateri sommitali e un significativo flusso lavico che preoccupa esperti e residenti. Con la sua maestosità e la sua imprevedibilità, l’Etna rappresenta uno dei vulcani più attivi d’Europa. L’operatività dell’aeroporto di Catania è per ora al sicuro, ma la situazione richiede monitoraggio costante da parte degli esperti.

Intensificazione delle eruzioni e flusso lavico

Negli ultimi giorni, l’Etna ha mostrato segni di risveglio con un aumento delle esplosioni nei suoi crateri, in particolare nella zona della Bocca Nuova, a quota 3.050 metri. Queste esplosioni sono accompagnate da un flusso lavico che ha preso avvio dall’8 febbraio scorso. Il tremore sismico del vulcano, inizialmente elevato, ha registrato una lieve flessione, attestandosi su livelli medio-alti. Questo tipo di comportamento rappresenta un classico esempio dell’imprevedibile attività dell’Etna, un vulcano che non smette di sorprendere e spaventare allo stesso tempo.

La solidificazione del vecchio fronte lavico, situato a quota 1.800 metri, ha trasformato parte del materiale in roccia, mentre le nuove colate continuano a muoversi con lentezza sopra strati preesistenti raffreddati, a più di 2.500 metri. Le particolari caratteristiche di questa lava, che forma “bocche effimere”, producendo veri e propri crateri temporanei, sono state catturate da droni operati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. Queste riprese, poi condivise su YouTube, offrono un’istantanea dell’evoluzione dell’eruzione, con drammatici effetti visibili dal vivo.

Ricerche sulla pericolosità delle colate laviche

L’attività eruttiva è oggetto di studi approfonditi. I ricercatori dell’INGV di Catania hanno recentemente pubblicato un’analisi riguardante la pericolosità delle colate laviche durante l’eruzione di febbraio 2025. Utilizzando modelli avanzati, sono stati in grado di simulare l’avanzamento delle colate laviche e di valutare il rischio associato. Questi modelli sono fondamentali non solo per tenere traccia dei movimenti della lava, ma anche per avvisare le autorità riguardo a potenziali scenari critici che potrebbero richiedere interventi di protezione civile.

Le mappe prodotte dalla ricerca evidenziano che le aree a maggiore rischio di invasi lava superano il 40% della superficie colpita. La mappatura è stata eseguita grazie alle immagini satellitari SkySat, risalenti al 17 febbraio, che hanno permesso di avere una visione chiara dell’evoluzione della situazione. Le simulazioni mostrano anche che, se l’eruzione avesse mantenuto il suo tasso iniziale di attività, ci sarebbe stata una bassa probabilità di raggiungere elevazioni inferiori a 1.600 metri, senza minacciare le abitazioni e le aree urbane.

Monitoraggio costante e preparativi per la sicurezza

La situazione richiede attenzione e preparazione. Nonostante il calo del tremore vulcanico, la comunità scientifica è costantemente vigile. Le eruzioni passate dell’Etna hanno dimostrato che i cambiamenti possono avvenire in tempi brevi, rendendo essenziale un monitoraggio continuo. Le informazioni raccolte vengono utilizzate anche da parte delle autorità locali per migliorare la risposta in caso di emergenze e garantire la sicurezza della popolazione.

Con l’aumento dell’attività vulcanica, aumenta anche l’interesse verso l’Etna da parte sia delle istituzioni scientifiche che dei media. Questo scenario evidenzia l’importanza di una comunicazione chiara e tempestiva, affinché la popolazione e i turisti siano sempre informati sulle condizioni operative del vulcano e possano prendere le necessarie precauzioni. La passione per questo colosso di fuoco e la cautela nei suoi confronti camminano di pari passo, mentre il monitoraggio e la ricerca continuano a rivelare nuovi dettagli su uno dei fenomeni naturali più affascinanti del nostro pianeta.

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