Etna: Intensificazione dell'attività eruttiva e nuovi flussi lavici tra il 17 e il 24 febbraio 2025

Etna: Intensificazione dell’attività eruttiva e nuovi flussi lavici tra il 17 e il 24 febbraio 2025

L’Etna mostra un’intensificazione dell’attività effusiva con flussi lavici variabili e nuove bocche eruttive, richiedendo monitoraggi costanti per valutare possibili sviluppi futuri.
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Etna: Intensificazione dell'attività eruttiva e nuovi flussi lavici tra il 17 e il 24 febbraio 2025 - Gaeta.it

L’Etna, il vulcano più alto d’Europa, continua a manifestare la sua potenza e dinamismo, con un’intensificazione dell’attività effusiva durante la settimana dal 17 al 24 febbraio 2025. Le osservazioni effettuate dall’INGV di Catania mettono in luce un panorama caratterizzato da flussi lavici variabili e un’evidente evoluzione del campo lavico. Questa situazione solleva interrogativi e attese riguardo ai futuri sviluppi del vulcano, rendendo necessarie ulteriori analisi e monitoraggi da parte delle autorità competenti.

L’attività effusiva: dinamiche e variazioni

Durante il periodo analizzato, la fissura eruttiva situata alla base del cratere Bocca Nuova, situata a un’altitudine di circa 3.070 metri, ha mostrato un’intensità variabile. Questo ha avuto un impatto diretto sulla modalità di sviluppo dei flussi lavici. I flussi, raggiungendo quote che si aggirano intorno ai 1.840 metri, hanno dimostrato una significativa espansione dal 19 al 20 febbraio. Al contrario, altri flussi sono rimasti confinati in zone più elevate, con quote tra i 3.000 e i 2.500 metri.

Nella settimana esaminata, il bollettino settimanale dell’INGV ha chiarito che il punto di emissione lavica principale si è spostato da 3.070 metri a circa 2.980 metri. Ciò suggerisce un cambio di pendenza legato all’uscita di un potenziale tunnel lavico, formato dal parziale ingrottamento del canale principale. La lunghezza dei flussi lavici ha raggiunto circa 4.3 chilometri, rappresentando così l’estensione massima del campo lavico. Flussi più brevi, invece, hanno contribuito all’espansione areale locale.

Sopralluoghi e osservazioni sul campo

Il sopralluogo effettuato il 24 febbraio ha rivelato che l’effusione lavica continua sia a partire dalla bocca posizionata a 2.960 metri sia a quella a 3.070 metri. Quest’ultima alimenta diversi flussi lavici ramificati che nascono da “bocche effimere”. Queste ultime si formano all’uscita di piccoli tunnel lavici oppure lungo i margini di canali di scorrimento. Inoltre, è stato individuato un flusso lavico che ha avuto origine sul versante meridionale della Bocca Nuova, a circa 150 metri a monte dal punto di emissione originale. A partire dalle 13:23, è stata registrata anche una tracimazione lavica dall’orlo meridionale del cratere di Sud-Est, la quale ha continuato a manifestarsi con intensità che variava nel tempo.

Durante la mattina del 24 febbraio, è emersa una quarta bocca esplosiva, generando un trabocco lavico. Una delle quattro bocche ha formato un cratere di forma ellittica, con un asse maggiore di circa 100 metri. Le fasi più intense dell’attività vulcanica hanno prodotto emissioni di cenere molto limitate, disperdendosi nell’area sommitale. Osservazioni nei crateri Nord-Est, Voragine e Bocca Nuova hanno confermato un degassamento di intensità variabile.

Possibili sviluppi futuri secondo l’INGV

Il laboratorio di monitoraggio dell’INGV prevede diversi scenari di attività per il vulcano nei prossimi giorni. Si ipotizza che il fenomeno possa continuare a manifestarsi in forma stromboliana dai crateri sommitali, con emissioni laviche concomitanti. Tuttavia, non si può escludere un’evoluzione verso attività più energetiche, con la possibilità di formazione di colonne eruttive, nubi di cenere, flussi piroclastici ed esplosioni idro-magmatiche.

Questo scenario rende necessario un monitoraggio costante, considerando l’importanza del vulcano nel contesto geologico e turistico della regione. L’Etna rimane un elemento vivente e variabile, una costante fonte di interesse per studiosi e appassionati, sotto il vigile sguardo degli esperti che si dedicano a studiare il suo comportamento e le sue manifestazioni.

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