Europei colpiti da ciclone Boris: oltre venti morti e ingenti danni in Romania e Italia

Il ciclone Boris ha colpito duramente Romania e Italia, causando inondazioni devastanti e numerosi danni. In Romania, la contea di Galati ha subito gravi perdite, con molte famiglie sfollate. In Italia, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nelle regioni Emilia-Romagna e Marche, stanziando fondi per il recupero. Anche l’Ungheria è in allerta per…
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Europei colpiti da ciclone Boris: oltre venti morti e ingenti danni in Romania e Italia

Il ciclone Boris ha messo a dura prova diversi Paesi europei, causando emergenze meteorologiche e numerosi disagi. Le regioni più colpite, in particolare, includono la ROMANIA e l’ITALIA, dove le inondazioni hanno provocato vittime e danni ingenti. Le operazioni di soccorso stanno attualmente coinvolgendo vigili del fuoco e Protezione Civile per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e per avviare le operazioni di ripristino.

Disastri in Romania: case spazzate via dall’acqua

Gli effetti devastanti delle inondazioni

La CONTEA DI GALATI è stata particolarmente duramente colpita, con migliaia di abitazioni ridotte in macerie a causa delle alluvioni provocate dal ciclone. I residenti hanno assistito allo straripamento dei corsi d’acqua che ha portato via ogni cosa, lasciando un paesaggio desolato e centinaia di famiglie sfollate. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla combinazione di forti piogge e temperature pianificate, che hanno fatto aumentare il volume d’acqua dei fiumi, trasformando strade e piazze in veri e propri fiumi in piena.

L’emergenza e gli interventi

A seguito degli eventi catastrofici, le squadre di soccorso sono state mobilitate per fornire aiuto immediato a chi aveva perso tutto. Le autorità locali hanno faticato a garantire servizi essenziali, vista la vastità del disastro. Le immagini di villaggi completamente sommersi dall’acqua e devastati dal fango raccontano una storia di sofferenza e distruzione, complice la perdita di vite umane che ha colpito duramente la comunità.

Ripristino in Italia: l’emergenza in Emilia-Romagna e Marche

Interventi del governo e volontariato

La situazione anche in ITALIA non è stata delle migliori. Sabato, mentre i danni delle piogge torrenziali continuano a farsi sentire, le operazioni di pulizia sono scattate immediatamente nelle regioni dell’EMILIA-ROMAGNA e nelle MARCHE. Il governo di Giorgia Meloni ha risposto con prontezza dichiarando lo stato di emergenza, stanziando 24 milioni di euro per affrontare le emergenze e avviare i lavori di recupero. Il variopinto schieramento di volontari si è unito agli addetti ai lavori per fornire assistenza a chi ha perso casa e beni.

Le sfide del recupero

Le immagini strazianti di strade allagate, case ricoperte di fango e abitazioni danneggiate rappresentano il ferito orgoglio delle comunità locali già provate da eventi simili nel recente passato. Le cittadine della Romagna, in particolare, hanno vissuto anni difficili a causa di disastri naturali e sono ora chiamate a rialzarsi dall’ennesimo duro colpo.

Allerta in Ungheria: il fiume Danubio raggiunge livelli critici

L’emergenza fluviale e la preparazione

In Ungheria, la situazione è altrettanto critica. Gli esperti hanno previsto che il fiume DANUBIO avrebbe toccato il suo picco massimo di pericolo. Sabato è stata una giornata cruciale, poiché i livelli d’acqua hanno raggiunto i 642 cm, ponendo gravi rischi di straripamento. In tale contesto, le autorità hanno predisposto misure di emergenza, rafforzando le infrastrutture e rinforzando i punti vulnerabili con sacchi di sabbia.

Le misure di sicurezza adottate

Si stima che i principali nodi infrastrutturali, come gli ingressi delle stazioni della METROPOLITANA, siano stati potenziati per prevenire i danni e garantire la sicurezza pubblica. Tuttavia, il rischio di una nuova ondata d’acqua rimane alto e gli abitanti sono in allerta per eventuali evakuazioni. La popolazione è invitata a seguire gli aggiornamenti meteo e a rimanere vigile, in un contesto di assoluta incertezze legato ai cambiamenti climatici.

Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2024 da Sara Gatti

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