Eva Henger, nota attrice e modella, è stata ospite durante la trasmissione “La volta buona” di mercoledì 12 marzo 2025. In un racconto toccante e angosciante, ha ripercorso un evento traumatizzante che ha segnato la sua vita e quella della figlia Mercedesz, avvenuto quando quest’ultima aveva solo due anni. Questo episodio, che ha avuto luogo nel condominio dove risiedevano, ha riacceso l’attenzione su temi importanti come la sicurezza dei bambini e i rischi associati alle vicinanze quotidiane.
Il dramma del rapimento
L’attrice ha iniziato la sua narrazione descrivendo l’agitazione che ha provato quel giorno. “Aveva due anni, quando è successo. Lei era tremenda, non stava mai ferma e mi sono spaventata perché non riuscivo a trovarla da nessuna parte in casa,” ha spiegato Eva, evidenziando la preoccupazione e la confusione di una madre che si trova ad affrontare una situazione così sconvolgente. Con l’arrivo della suocera, le operazioni di ricerca si sono intensificate, e la polizia è stata immediatamente avvertita.
Eva Henger ha rivelato di essere al quarto mese di gravidanza con il suo secondo figlio, Riccardino, il che ha reso la situazione ancora più complessa. “Ho cominciato a sanguinare. Tremavo, non riuscivo più a vedere nulla,” ha continuato, descrivendo lo shock e la paura che l’hanno attanagliata in quei momenti drammatici. L’attrice ha condiviso come l’angoscia le avesse tolto ogni lucidità e serenità , rendendo la ricerca della figlia ancora più critica.
La vicina ossessionata
Nel corso della trasmissione, Eva ha rivelato che a sua suocera era balenato in mente il pensiero di una vicina di casa, nota per avere un’ossessione per Mercedesz. Questa donna si era espressa più volte su quanto avrebbe voluto che la bambina fosse considerata sua figlia. “Mia suocera è andata subito a bussare,” ha raccontato Eva, con la speranza che la sua intuizione potesse portare a un ritrovamento rapido della piccola. La narrazione di Eva ha messo in luce quanto possano essere pericolosi i comportamenti e le ossessioni di alcune persone, specialmente nei confronti di bambini.
I ricordi di Mercedesz
Mercedesz, oggi 33enne e modella, ha partecipato al racconto, evocando i pochi ricordi legati a quel giorno terribile. “Ricordo che mi hanno chiuso in una stanza buia, mi hanno messa a giocare al Nintendo ed ero agitata, piangevo,” ha ricordato la donna, descrivendo l’innocenza e la fragilità di una bambina costretta a vivere un’esperienza angosciante. Ha rivelato di aver vissuto quell’incubo per cinque ore, un lasso di tempo che le sembrava un’eternità .
Il clou della narrazione si è rivestito di angoscia quando Mercedesz ha collegato la sua esperienza al dramma della piccola Angela Celentano, di cui in quei giorni erano state allertate le notizie. “Ero terrorizzata. Poi l’abbiamo trovata e da quel momento non l’ho più lasciata da sola,” ha concluso Eva Henger, sottolineando quanto possa essere difficile, se non impossibile, ritrovare la serenità dopo un’esperienza simile.
Questo episodio ha portato alla luce i sentimenti di protezione e apprensione di una madre, che, nonostante la bellezza e il successo, ha dovuto affrontare paure e tragedie in modo agguerrito e coraggioso.