Un episodio di emergenza si è verificato la sera del 3 ottobre a Trieste, dove cinque famiglie sono state costrette ad evacuare un edificio a causa di una significativa presenza di monossido di carbonio. Questa situazione ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno rapidamente allertato le autorità competenti e messo in atto misure di sicurezza per proteggere gli abitanti.
La segnalazione che ha avviato l’emergenza
L’allerta è scattata intorno alle 23.30, quando la sala operativa dei Vigili del Fuoco del comando di Trieste ha ricevuto una chiamata riportante un’allerta proveniente da un rivelatore di monossido di carbonio. Questo dispositivo era installato in un appartamento utilizzato per scopi turistici all’interno di un palazzo di quattro piani situato in via Torre Bianca. La segnalazione ha immediatamente attivato una squadra di intervento, inviata sul luogo per verificare la situazione.
Arrivati sul posto, i Vigili del Fuoco hanno condotto misurazioni per determinare i livelli di monossido di carbonio presenti nell’ambiente. I risultati delle analisi hanno evidenziato concentrazioni preoccupanti, rendendo necessaria l’evacuazione immediata delle famiglie residenti nel palazzo. Il rapido intervento ha garantito la sicurezza degli occupanti, che sono stati prontamente rassicurati e assistiti durante le operazioni di evacuazione.
L’evacuazione e il trasporto in ospedale
A seguito delle misurazioni effettuate dai soccorritori, 8 persone, tutte parte delle cinque famiglie evacuate, sono state trasferite in ospedale per accertamenti sanitari. Sebbene non vi siano stati segnalati casi gravi, i medici hanno ritenuto opportuno monitorare la loro condizione di salute. Gli ospedali locali hanno predisposto controlli specifici per escludere eventuali intossicazioni da monossido di carbonio. Questo tipo di gas è noto per la sua pericolosità , poiché incolore e inodore, può rivelarsi letale anche in quantità minime.
Le operazioni di evacuazione sono state condotte in modo ordinato, con l’ausilio di personale della Protezione Civile, che ha fornito supporto logistico e assistenza alle famiglie colpite. I Vigili del Fuoco hanno garantito che ogni precauzione fosse presa per evitare ulteriori rischi. La sensazione generale è stata quella di grande preoccupazione, ma anche di sollievo per la prontezza della reazione delle autorità .
Sicurezza degli impianti e verifiche future
Dopo l’evacuazione, i Vigili del Fuoco hanno proceduto a spegnere tutti gli impianti a combustione presenti nel palazzo. Queste misure sono state fondamentali per prevenire ulteriori potenziali rischi e garantire la sicurezza di tutti gli abitanti. Tuttavia, gli impianti non potranno essere riattivati fino a quando non saranno completate tutte le necessarie verifiche per identificare e risolvere la causa della fuga di gas.
Le autorità stanno lavorando congiuntamente a tecnici specializzati per ispezionare l’intero edificio e assicurare che ogni apparecchiatura sia sicura e operativa. Solo dopo un’attenta analisi, si potrà rimandare con certezza le famiglie nelle loro abitazioni. Minimizzare il rischio di un’eventuale esposizione al monossido di carbonio rimane la massima priorità per le autorità locali.
Le operazioni di verifica costituiranno un elemento cruciale per garantire non solo la sicurezza del palazzo, ma anche per rassicurare gli abitanti della zona circa le misure preventive adottate in caso di emergenze simili in futuro.
Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Marco Mintillo