Ex prefetto di Padova accusato di peculato continuato: chiuse le indagini della procura

Ex prefetto di Padova accusato di peculato continuato: chiuse le indagini della procura

L’ex prefetto di Padova, Francesco Messina, è accusato di peculato continuato per uso improprio della macchina di servizio. L’udienza preliminare è fissata per il 19 giugno 2025.
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Ex prefetto di Padova accusato di peculato continuato: chiuse le indagini della procura - Gaeta.it

La procura di Padova ha concluso le indagini sul comportamento dell’ex prefetto Francesco Messina, di 63 anni, per presunti reati di peculato continuato. Il caso ha attirato l’attenzione pubblica non solo per la figura istituzionale coinvolta, ma anche per le modalità attraverso cui sarebbero stati commessi i reati. L’udienza preliminare è stata programmata per il 19 giugno del 2025. Gli inquirenti non si fermano qui, poiché hanno già inviato una segnalazione alla procura della Corte dei Conti del Veneto, che potrebbe portare all’accertamento di un danno erariale di diverse migliaia di euro.

Le accuse contro l’ex prefetto

Francesco Messina è accusato di circa quaranta episodi di uso improprio della macchina di servizio, strumentalizzata per interessi privati. Gli atti contestati vanno da luglio 2023 a settembre 2024, periodo durante il quale Messina avrebbe chiamato gli autisti anche durante i giorni di riposo, per attività che non avevano nulla a che fare con il suo incarico ufficiale. La procura ha infatti specificato che tali utilizzi per scopi personali hanno comportato costi a carico del Ministero dell’Interno, inclusi carburante, pedaggi autostradali, indennità ordinarie e straordinarie.

Questi reati avrebbero avuto inizio poco dopo l’assunzione di Messina come prefetto di Padova, avvenuta il 3 luglio 2023. La magistratura ha già accumulato prove e documentazione che confermerebbero il malcostume, il quale non ha avuto freni nemmeno quando l’ex prefetto era in ferie.

Episodi di abuso di potere

Tra i casi citati dagli inquirenti, spicca un evento accaduto a metà agosto del 2023. In quel momento, Messina si sarebbe fatto accompagnare a Milano con l’auto di servizio da due autisti. L’auto era necessaria per riportare la sua vettura privata a Padova per la manutenzione. Al termine dei lavori, gli autisti sono stati incaricati di riportare l’auto personale nel capoluogo lombardo.

Un altro episodio risale a settembre sempre del 2023. Anche in questo caso, Messina, in ferie, avrebbe richiesto di essere prelevato da Milano, facendo tornare un autista dal suo giorno di riposo. L’auto di servizio è stata utilizzata per portarlo a Monza, dove aveva in programma di assistere a una prestigiosa gara di Formula 1, e ha addirittura inserito il pranzo tra le spese imputabili al suo ufficio.

Utilizzo improprio delle risorse pubbliche

Altre segnalazioni riguardano un autista che è stato inviato a Roma il 23 settembre 2023. Il compito era di ritirare degli scatoloni e recarsi presso una concessionaria per installare gomme invernali sulla vettura di Messina. A dicembre dello stesso anno, durante un incontro a Roma con il Papa, l’ex prefetto avrebbe approfittato della trasferta per farsi accompagnare dal suo sarto di fiducia, situato nel casertano, per commissionargli un abito prima di rientrare a Padova.

Le indagini fanno emergere un quadro di abuso di risorse pubbliche per motivi personali. Messina avrebbe coinvolto la propria segretaria per acquisti vari nei supermercati e avrebbe anche chiesto il supporto degli autisti per spostamenti a Milano e a Padova.

Questa situazione, se confermata, rappresenta un’ulteriore macchia sui comportamenti di alcuni esponenti della pubblica amministrazione, portando una nuova luce sulla questione della gestione delle risorse pubbliche in Italia. Gli sviluppi futuri della vicenda saranno seguiti con attenzione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni competenti.

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