Il mondo dell’architettura e dell’urbanistica di Milano è stato scosso dalla notizia delle dimissioni di Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione paesaggio di Palazzo Marino. Attualmente agli arresti domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano riguardante temi legati all’urbanistica, la sua uscita dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano segna un momento significativo nel panorama locale.
Le dimissioni di Giovanni Oggioni
Il Consiglio dell’Ordine ha confermato il ricevimento delle dimissioni di Oggioni, che ricopriva il suo incarico dal 2021. La decisione di Oggioni di dimettersi non è avvenuta in un contesto qualsiasi. Le accuse a suo carico si sommano a un clima di incertezze e domande sulla gestione del territorio milanese. In una nota, il Consiglio ha espresso la propria fiducia nell’operato della Magistratura, confermando di voler seguire gli sviluppi dell’indagine con attenzione.
Le dimissioni sono arrivate in un momento delicato, considerata la sua lunga carriera e i ruoli di responsabilità ricoperti. Non è solo un episodio isolato, ma parte di un contesto più ampio che coinvolge la ricostruzione della fiducia nelle istituzioni locali, particolarmente nel settore dell’urbanistica, dove la trasparenza e la correttezza sono fondamentali.
Le procedure per la sostituzione
Per quanto riguarda la sostituzione di Oggioni, il Consiglio dell’Ordine ha fatto sapere che la carica sarà assegnata al primo iscritto disponibile tra i non eletti. Questo approccio permette di garantire una continuità di rappresentanza all’interno del Consiglio, seguendo le normative previste. La decisione di ricorrere a membri già formati e pronti a prendere il posto di Oggioni segna un intento di stabilità nelle decisioni legate all’urbanistica e al paesaggio, in un momento in cui questo settore è sotto la lente di un’analisi approfondita.
Il Consiglio ha messo in risalto anche l’importanza di rispettare una procedura pubblica per la selezione dei nuovi componenti della Commissione paesaggio del Comune di Milano. Questa comunicazione orientata alla trasparenza ha lo scopo di rassicurare tutti gli iscritti e la comunità architettonica sulle scelte che verranno effettuate in futuro.
Il bando per la Commissione paesaggio
In una mossa per garantire la partecipazione democratica, il Consiglio degli Architetti di Milano ha avviato un bando che si è focalizzato sulla raccolta delle candidature. Questo passo è stato un segnale chiaro della volontà di promuovere opportunità paritarie all’interno della professione, facendo in modo che tutti gli architetti abbiano voce in capitolo.
Il bando è stato aperto con l’intento di raccogliere proposte da esperti e professionisti del settore, assicurando che la selezione dei candidati avvenisse secondo criteri obiettivi e trasparenti. Successivamente, dopo un’attenta valutazione delle candidature arrivate, il Consiglio ha individuato nove potenziali candidati, sei dei quali sono stati ufficialmente nominati. La selezione è stata operata da una commissione designata dalla Direzione generale del Comune di Milano, che ha esaminato le proposte con attenzione.
Questa rigida procedura evidenzia quanto sia cruciale mantenere un alto standard qualitativo nella gestione dei progetti paesaggistici, proprio in un periodo in cui l’urbanistica milanese è sotto i riflettori. L’attenzione alla professionalità e all’esperienza degli architetti coinvolti rappresenta un elemento chiave per ricostruire la fiducia nella gestione pubblica dell’urbanistica.
Le recenti vicende evidenziano come questo settore, delicato e fondamentale per la crescita e lo sviluppo della città , richieda un impegno costante da parte di tutti i soggetti coinvolti, ponendo l’accento sull’importanza della responsabilità e della trasparenza.