Il vino italiano continua a dimostrarsi un protagonista indiscusso nel panorama dell’export, chiudendo il primo semestre del 2024 con un valore di 3,9 miliardi di euro e una quantità esportata di 10,6 milioni di ettolitri. I dati, elaborati dall’Osservatorio UIV-ISMEA e pubblicati da Istat, suggeriscono una crescita a livello di volumi e di valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la suggestiva fotografia di questo successo è accompagnata da un contesto di rallentamento nei mercati internazionali, che pone interrogativi sulla sostenibilità di queste performance in un clima globale in evoluzione.
Risultati del primo semestre 2024 nel settore vinicolo
Crescita e rallentamenti: un quadro contrastante
Il primo semestre del 2024 ha confermato una tendenza positiva per l’export di vino italiano, nonostante un rallentamento rispetto ai tassi di crescita del primo quadrimestre, che avevano toccato picchi del 6-7%. Evidentemente, un’analisi più approfondita dei dati rivela che, senza l’apporto degli spumanti, il settore si sarebbe attestato su un incremento molto più modesto . La primavera, per quanto caratterizzata da un clima favorevole per la vendemmia e il mercato in generale, sembra aver smorzato gli entusiasmi.
I numeri sul fronte degli spumanti e delle IGT
Particolarmente significativi risultano i dati relativi agli spumanti, i quali continuano a mantenere una crescita robusta. Con un incremento del 11% in volume, il Prosecco si è dimostrato il vero portabandiera di questo segmento, registrando un +13%. Anche i ricavi sono aumentati, segnando un +7%. Al contrario, i vini sfusi e in bag in box hanno subito un calo, con decrementi rispettivamente del 6% e del 5%. I vini in bottiglia, invece, hanno mostrato una performance più stabile grazie al sostegno offerto dalle IGT.
Performance dei principali mercati esteri
Andamento delle esportazioni nei mercati tradizionali
Nel contesto delle esportazioni, gli Stati Uniti e il Regno Unito si mantengono come i principali mercati di riferimento, con lievi segnali di crescita rispettivamente del 2% e del 2,3%. Nonostante ciò, è innegabile che la Germania ha registrato un calo significativo del 1,2%, mentre per paesi come la Svizzera, il Canada e la Francia si segnalano diminuzioni più marcate, rispettivamente del -3,8%, -1,4% e -10,8%.
Dinamiche interne tra le regioni produttive
In Italia, ci sono state notevoli differenze nelle performance tra le varie regioni. Il Veneto si distingue con una crescita del 5,7%, raggiungendo un fatturato di 1,4 miliardi di euro, seguìto dalla Toscana, che ha registrato un +3,5%. Al contrario, il Piemonte ha evidenziato un calo del 2,2%, segno che non tutte le aree vinicole stanno attraversando un periodo di prosperità . I dati suggeriscono quindi che la diversità della performance tra le diverse regioni italiane è un fattore cruciale da considerare.
La situazione attuale del mercato vinicolo italiano pone interrogativi su come si evolveranno nei prossimi mesi le dinamiche legate all’export, specialmente alla luce delle sfide globali e delle oscillazioni delle preferenze dei consumatori. Tuttavia, il marchio del vino italiano continua a godere di un’ottima reputazione internazionale, elemento che potrebbe certamente favorirne la ripresa nei periodi futuri.