Extinction Rebellion protesta ad Ancona: "La crisi climatica minaccia anche il Nord"

Extinction Rebellion protesta ad Ancona: “La crisi climatica minaccia anche il Nord”

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Extinction Rebellion protesta ad Ancona: "La crisi climatica minaccia anche il Nord" - Gaeta.it

Una manifestazione degli attivisti di Extinction Rebellion ha avuto luogo nel pomeriggio odierno davanti al Comune di Ancona, attirando l’attenzione sul legame tra crisi climatica e migrazioni forzate. Attraverso una serie di azioni simboliche, tra cui l’uso di teli isotermici simili a quelli impiegati nei salvataggi in mare, il gruppo ha lanciato un messaggio provocatorio sulla situazione attuale dei cambiamenti climatici e sulle politiche adottate dalla Regione Marche.

L’azione simbolica di Extinction Rebellion

Il messaggio dei teli isotermici

Nel tardo pomeriggio di oggi, gli attivisti di Extinction Rebellion si sono radunati davanti al palazzo del Comune di Ancona. Qui, hanno srotolato teli isotermici, gli stessi utilizzati per il soccorso dei migranti in mare, lungo le scalinate dell’edificio. Questa scelta non è stata casuale, ma un colpo visivo atto a sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità circa le interconnessioni tra crisi climatica e migrazioni forzate. Un gruppo di manifestanti ha esposto anche uno striscione con un interrogativo provocatorio: “E quando toccherà a noi? No G7 Salute.” La presenza di teli isotermici simboleggiava non solo il destino dei migranti climatici, ma anche un grido d’allerta per ciò che potrebbe accadere anche nel Nord del mondo.

La performance musicale e gli interventi

Dopo l’installazione dei teli, gli attivisti hanno proseguito la loro manifestazione con una performance musicale nel cuore della piazza. Durante l’evento, alcuni membri del gruppo hanno avuto l’opportunità di condividere le loro motivazioni, spiegando il significato dell’iniziativa e connettendo la crisi climatica alle attuali sfide migratorie. La musica ha funzionato come un ulteriore strumento per attirare l’attenzione dei passanti e coinvolgere la comunità in una riflessione profonda sul tema.

La connessione tra crisi climatica e migrazioni

Un’emergenza globale

Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno sottolineato che i mutamenti climatici e il degrado ambientale non sono questioni che riguardano solo il Sud del mondo, ma interessano tutti i paesi, compresa l’Italia. Secondo una delle attiviste che ha preso la parola durante la manifestazione, Anna, l’azione pacifica mirava a evidenziare le relazioni tra la crisi climatica, le migrazioni forzate e i cambiamenti estremi dei fenomeni atmosferici. “Oggi siamo qui per ricordare alla Regione Marche,” ha dichiarato, “che nel 2019 ha solo formalmente proclamato lo stato di emergenza climatica senza intraprendere azioni concrete.”

Un trend preoccupante

Il messaggio di oggi fa eco a report recenti, tra cui uno congiunto di UNHCR e Legambiente, che mettono in evidenza l’aumento delle crisi migratorie causate da eventi climatici estremi. Siccità, innalzamento del livello del mare e catastrofi naturali sono sempre più spesso alla radice dei movimenti di rifugiati climatici. La manifestazione di oggi è stata un’occasione per fare un appello deciso alle autorità, affinché svolgano un ruolo attivo nella lotta contro i cambiamenti climatici e nelle politiche di accoglienza per i migranti, evidenziando così la necessità urgente di azioni concrete per mitigare queste sfide globali.

La protesta di oggi si inserisce dunque in un quadro ben più ampio, in cui si intrecciano le storie di chi è costretto a lasciare la propria terra e le responsabilità delle istituzioni di fronte a questa emergenza che coinvolge l’intero pianeta.

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