La fabbrica di abbigliamento di Scisciano è stata interessata da un secondo sequestro in soli tre mesi, ad opera dei Carabinieri nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli. I titolari dell’azienda sono stati denunciati e sono attualmente soggetti a indagine per molteplici reati legati all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro, con violazioni concernenti sia contratti a tempo determinato che indeterminato, nonché la mancanza di regolari permessi di soggiorno e norme sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Il Primo Sequestro e le Azioni Ispettive
Durante il primo accesso ispettivo, il nucleo operativo ha proceduto al sequestro dell’ampia struttura dell’azienda. Tuttavia, a causa di procedure legali non conformi, il sequestro non è stato omologato dal Giudice , portando alla successiva revoca del provvedimento di sequestro su difesa dell’avvocato Massimo Viscusi.
Il Primo Dissequestro e la ‘Perdita di Efficacia’
Dopo 30 giorni dal primo sequestro, è stato emesso un primo dissequestro a causa di una presunta “perdita di efficacia” della misura cautelare reale stabilita il 4 aprile 2024 e non convalidata nei tempi prestabiliti dal GIP. Le argomentazioni difensive presentate all’autorità giudiziaria di Nola, rappresentate dall’avvocato Viscusi Massimo, hanno portato infine a un nuovo dissequestro dell’azienda.
Le Implicazioni Giuridiche e L’Evolvere della Situazione
La complessa vicenda giudiziaria attorno alla fabbrica di abbigliamento di Scisciano pone in luce questioni legali e etiche cruciali riguardanti le condizioni lavorative e il rispetto delle norme nel settore. L’evolversi della situazione, con i continui sequestri e dissequestri, evidenzia la necessità di un attento monitoraggio e di azioni legali mirate a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle normative vigenti.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2024 da Marco Mintillo