Fabio Fazio e la multa da quasi 100.000 euro per la pubblicità del cioccolato dop-igp non conforme

Fabio Fazio e la multa da quasi 100.000 euro per la pubblicità del cioccolato dop-igp non conforme

Fabio Fazio e la sua azienda dolciaria accusati di pubblicità ingannevole su prodotti etichettati DOP e IGP; sanzioni per oltre 100.000 euro, sequestro di lotti e cambiamenti nella gestione societaria.
Fabio Fazio E La Multa Da Quas Fabio Fazio E La Multa Da Quas
Fabio Fazio e la sua azienda dolciaria sono stati sanzionati per etichette ingannevoli su prodotti pubblicizzati come DOP e IGP, con denunce da Codacons, multe per circa 100.000 euro e cambiamenti nella gestione aziendale. - Gaeta.it

Il conduttore Fabio Fazio e la sua azienda dolciaria sono finiti sotto accusa per informazioni ingannevoli sulle etichette di prodotti pubblicizzati come DOP e IGP. L’associazione Codacons ha denunciato violazioni legate alla pubblicità e concorrenza, scatenando una serie di sanzioni amministrative pesanti. Ecco cosa è successo esattamente, i dettagli sull’ispezione e cosa cambia nell’azienda coinvolta.

la denuncia del codacons contro fabio fazio per pubblicità non conforme

L’associazione dei consumatori Codacons, guidata da Carlo Rienzi, ha presentato un esposto che coinvolge Fabio Fazio e la sua azienda dolciaria Lavoratti. Secondo il Codacons, il noto conduttore avrebbe sfruttato la sua immagine televisiva collegata alla trasmissione “Che tempo che fa” per promuovere prodotti che non rispettano le regole in materia di pubblicità e concorrenza corretta. L’attenzione si è concentrata sulle confezioni di alcuni dolci etichettati come contenenti ingredienti a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta , in particolare cioccolati e uova di Pasqua.

Il punto chiave dell’esposto riguarda l’uso improprio di marchi e denominazioni tutelate, come il pistacchio verde di Bronte DOP e la nocciola di Giffoni IGP, dichiarati in etichetta ma privi di effettiva presenza certificata negli ingredienti usati. L’accusa sottolinea che tali informazioni, se false o fuorvianti, danneggiano il consumatore e alterano la concorrenza sul mercato alimentare. Il Codacons invita anche chi ha acquistato i prodotti a valutare la possibilità di chiedere un risarcimento per il danno subito.

ispezione e verifiche sulle etichette dei prodotti

La denuncia ha spinto a una verifica approfondita sui prodotti, evidenziando l’importanza di garantire trasparenza e correttezza nelle informazioni rivolte ai consumatori, soprattutto quando si tratta di certificazioni come DOP e IGP.

l’ispezione dei carabinieri e le sanzioni amministrative per l’azienda

Il 23 febbraio 2024 i carabinieri del reparto Tutela agroalimentare di Torino hanno effettuato un controllo nello stabilimento dell’azienda Lavoratti, situato a Varazze in via Parasio 36. Durante l’ispezione sono emerse irregolarità nelle etichette di diversi prodotti, con la contestazione di tredici violazioni amministrative. La somma complessiva delle multe si aggira intorno ai 100.000 euro, di cui circa 62.400 euro sono legate all’uso improprio di denominazioni protette.

Queste sanzioni si basano sul decreto legislativo 297/2004, articolo 2 comma 3, che vieta l’impiego di informazioni false o ingannevoli in etichettatura. Il decreto punisce, infatti, chiunque induce in errore il consumatore riguardo all’origine e alla qualità degli alimenti presentati. Grazie al pagamento anticipato, l’azienda ha ottenuto una riduzione del 30% sulla sanzione principale.

le reazioni del codacons e possibili azioni legali

In aggiunta ai controlli amministrativi, il Codacons ha annunciato l’intenzione di difendere gli interessi dei consumatori truffati dalle diciture ingannevoli, valutando iniziative legali per ottenere risarcimenti. “Questo caso richiama l’attenzione sul rischio di prodotti alimentari che promettono qualità e certificazioni non effettivamente garantite.”

cambiamenti in azienda dopo l’ispezione e il sequestro dei prodotti

L’ispezione dei carabinieri ha comportato anche il sequestro di diversi lotti di prodotto. In particolare, sono stati bloccati 1.198 pacchi di cioccolato e 5.400 etichette destinate a uova di Pasqua, impedendo la loro vendita sul mercato. Tali provvedimenti mirano a evitare che prodotti con informazioni ingannevoli raggiungano i consumatori.

Dalla verifica sono nate anche conseguenze a livello societario. Alessia Parodi è stata nominata nuova amministratrice unica della società, mentre Fabio Fazio e sua moglie Gioia Selis hanno lasciato i loro ruoli di gestione. Le dimissioni dei due soci fondatori sono arrivate poco prima della distruzione dei prodotti sequestrati. Questo cambio riflette un passaggio delicato per l’azienda, che dovrà affrontare l’iter giudiziario e la gestione della crisi legata alle accuse.

criticità legali e possibili procedimenti penali

La possibile apertura di un procedimento penale, basato sull’articolo 515 del Codice Penale che punisce la vendita di prodotti diversi da quelli indicati in etichetta, rappresenta un’altra criticità da seguire nelle prossime fasi. L’attenzione è alta sia per gli aspetti commerciali sia per le conseguenze legali che potrebbe avere questa vicenda per l’azienda e i suoi vertici.

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