Il Fabriano Film Fest ha chiuso i battenti della sua dodicesima edizione, lasciando un’impronta indelebile sulla vita culturale della città marchigiana. Organizzato dall’Opificio delle Arti in collaborazione con Fabriano Città Creativa Unesco, l’evento ha trasformato Fabriano in un pulsante centro di creatività e cultura per nove giorni, con un programma ricco di proiezioni, workshop, incontri e matinée destinati anche alle scuole. Il tema centrale di quest’anno ha ruotato attorno a arte, inclusione e sostenibilità .
Un’indiscutibile partecipazione
Le stime parlano chiaro: 64 film in concorso e oltre 2000 spettatori hanno accorso per seguire le proiezioni. La presenza massiccia di studenti di ogni grado ha evidenziato l’importanza del festival come strumento di educazione e sensibilizzazione verso il mondo del cinema. Molti ragazzi hanno potuto assistere a proiezioni di cortometraggi specificamente studiati per la loro età , dimostrando un interesse e un entusiasmo palpabili. Tra i titoli di spicco, “Amina” di Serena Tondo ha catturato l’attenzione, vincendo tre premi tra cui Miglior Film Italiano e Miglior Cortometraggio “Premio Bisci”. Questo conferma non solo il valore della pellicola, ma anche l’impegno del festival a valorizzare opere significative e di qualità .
“Amina”: una storia toccante e profonda
“Amina”, il film vincitore, presenta una trama intensa centrata su Ahmed, un quindicenne afghano, e il suo disperato tentativo di raggiungere l’Italia partendo dalla Macedonia. Lungo il suo viaggio, il giovane si nasconde all’interno di una cella frigorifera di un Tir. Ma la narrazione si svolge su due livelli: Ahmed vive un’esperienza drammatica, entrando in uno stato di semi-incoscienza causato dall’assideramento. Proprio in questo stato vediamo svelarsi la vera identità del protagonista: Amina, uno dei tanti Bacha Posh, ragazze afghane costrette a masquerarsi da maschi per sopravvivere. Questo elemento aggiunge una dimensione unica alla storia, evidenziando temi di identità di genere e le difficoltà delle donne nei paesi in conflitto.
Ospiti illustri e momenti di grande spessore
Il festival ha avuto anche momenti particolarmente significativi, come la cerimonia di premiazione del Premio Filigrana d’Autore assegnato al regista Enzo d’Alò, noto per film iconici come “La gabbianella e il gatto”. Durante una masterclass, D’Alò ha condiviso con gli studenti del Liceo Artistico di Fabriano le varie fasi del processo di animazione, partecipando attivamente alla formazione delle nuove generazioni, un aspetto cruciale per la continuità e l’evoluzione dell’arte cinematografica.
Anche l’attrice Milena Vukotic ha ricevuto una calorosa accoglienza al festival, aggiudicandosi la Filigrana d’Oro alla Carriera. Vukotic ha ripercorso momenti salienti della sua lunga carriera in un colloquio condotto da Valentina Tomada e Fabio Bernacconi, suscitando l’interesse e la curiosità di tutti i presenti. Le storie personali e professionali dei protagonisti hanno arricchito ulteriormente il programma, rendendo l’esperienza complessiva perfettamente integrata con il cuore pulsante della manifestazione.
Premiazione finale e nuove promesse
La serata conclusiva ha visto protagonista Romana Maggiora Vergano, premiata come Attrice dell’Anno. La giovane attrice ha lasciato il segno con la sua interpretazione nel film autobiografico di Francesca Comencini, “Il tempo che ci vuole”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. Con la sua candidatura ai David di Donatello per il ruolo in “C’è ancora domani”, Vergano si è guadagnata l’applauso e il riconoscimento per il suo talento promettente. L’interesse verso il festival ha messo in luce come Fabriano non sia solo un punto di riferimento per la proiezione di film, ma anche una piattaforma per le nuove generazioni di artisti emergenti.
Il Fabriano Film Fest ha consolidato la sua posizione come un appuntamento di rilievo nel panorama culturale del territorio, segnando un impegno costante per la valorizzazione dell’arte e della cultura attraverso il cinema.
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Sofia Greco